“FREDDY AGGIUSTATUTTO”: LA TV LOGORA SOLO CHI LA FA

Un ritratto cinico e spietato del mondo televisivo di oggi arriva al Teatro Martinitt di Milano. Freddy Aggiustatutto è una commedia scritta da Lorenzo Riopi e Tobia Rossi e diretta da Roberto Marafante in scena fino al 1° aprile. Il titolo dello spettacolo deriva da una delle trasmissioni più seguite di Life Tv. Il protagonista è un aitante macho palestrato che corre in aiuto di disperate casalinghe. Qui però la finzione sembra molto diversa dalla realtà perché Freddy è agli antipodi del suo personaggio: nella vita è ipocondriaco, debole, credulone e insicuro.

La potente produttrice del programma cerca da tempo di conquistarlo, ma inutilmente, e quando Freddy presenta senza alcuna malizia la propria fidanzata ai colleghi, scatena la gelosia di Cora che farà di tutto per farli litigare. Questo metterà in luce un lato autentico e inaspettato dei vari personaggi. In scena troviamo Giuseppe Cantore, Giulia Carpaneto, Matteo Nicoletta, Alessia Punzo, Alessandra Schiavoni.

Intervista al regista Roberto Marafante

“Quanto questa commedia rappresenta uno specchio della società contemporanea?”

Lo fa abbastanza bene e intensamente perché si riferisce alla dimensione più trash della televisione e dei reality show. Freddy è un bel ragazzone che dovrebbe essere in grado di riparare tutto ma in realtà non sa aggiustare niente. Però, data la sua avvenenza fisica e per l’ascendente che esercita sulle donne, la trasmissione ha successo. Freddy è un bonaccione, una persona molto semplice. Questo lato rappresenta ciò che si è rispetto a cio che appare. La televisione esalta tale aspetto oltre misura e  i sentimenti sono tutti raggelati e incastrati dentro a uno schermo, in una rigidità che non appartiene alle persone.

“Il teatro può ridimensionare l’impatto della televisione sulla società o almeno è questo l’intento di questa commedia?”

Sì, ma ovviamente è difficile ridimensionare la tv perché regna sovrana. Sappiamo bene quanto diventi l’elemento trainante del successo personale. Tutti vogliono farla, dalla persona di strada all’attore professionista. Fare in teatro operazioni che mettano in discussione qualcosa di culturalmente basso – che spesso non viene messo in discussione nemmeno dai critici – può educare il pubblico ad accettare una realtà diversa, a prendere coscienza che quello in cui crede fortemente non sempre risponde a verità. E’ questo il vero problema della televisione. E’importante sapere che il teatro può veicolare una conoscenza e insegnare.

“Quanto ci siamo assuefatti e abituati alla visione patinata e soprattutto non corrispondente alla realtà che ci offre la tv?”

Io credo tanto, troppo, perché come vediamo dalla cronaca, la realtà è sempre più difficile e la gente si è talmente abituata che prende per vero ciò che non lo è assolutamente. Quello che può salvare da questo è la cultura: più la popolazione è preparata culturalmente più si può difendere da immagini finte. Poi c’è il problema che non si distingue più una persona improvvisata da una preparata e professionale, quindi si trasformano in divi personaggi assolutamente improbabili, come Freddy Aggiustatutto.

“Cosa ha significato per voi vincere con questo testo il bando di concorso Una commedia in cerca di autori?”

Gli autori Lorenza Riopi e Tobia Rossi hanno vinto il premio organizzato da mio fratello Stefano Marafante e da me. Lo organizziamo proprio per invogliare i giovani a scrivere per il teatro italiano e per la commedia all’italiana, dove la commedia non è solo un passatempo ma anche qualcosa su cui riflettere. Il vincitore ha la grande chance di allestire una buona quantità di repliche in giro per l’Italia, ottenendo così un piccolo trampolino di lancio. Non è un premio che porta soldi, però dà la possibilità di mettere in scena un testo scritto. Tra poco partirà la settima edizione. Ci auguriamo che rispondano in tanti perché maggiore è l’adesione, maggiore è l’offerta che permette di scegliere testi di qualità.