Il tema dell’ecologia e del rapporto tra umanità e natura è di scena al Teatro della Cooperativa di Milano fino al 13 giugno con lo spettacolo dei Duperdu. Un gioco teatrale e musicale dove i principali protagonisti sono le liriche ispirate e le contraddizioni del quotidiano, l’idealizzazione della natura e i tentativi di sopravvivenza. Un melodramma comico che parte dal mito di Orfeo ed Euridice, alter ego dei Duperdu nella rappresentazione dei comportamenti umani.

Melodramma ecologico è in prima nazionale e vede protagonisti Marta Marangoni e Fabio Wolf. La parte video è affidata a Gianluca Lo Presti. Troviamo poi Renato Sarti nel ruolo del primo spettatore, una partecipazione straordinaria di Raul Cremona e per la prima volta sullo schermo Plinio e Dalia Wolf.
Intervista a Marta Marangoni
Che tipo di percorso avete fatto per partire dal mito di Orfeo ed Euridice fino ad arrivare al tema della salvaguardia della natura?
L’idea è stata quella di proporre uno spettacolo di teatro-canzone e quindi di ispirarsi al melodramma. Quello più noto, “Orfeo ed Euridice”, è di Claudio Monteverdi. In questo caso il mito poteva essere adattato facilmente alle nostre due personalità di coppia, sia in scena che nella vita. Insieme all’autrice Federica Di Rosa, abbiamo provato quindi a riscriverlo dandogli il taglio ecologico. Melodramma ecologico è nato da lì.
Com’è andato il debutto dei “cuccioli d’uomo” Plinio e Dalia Wolf?
Molto bene. Tra l’altro ricevono tantissimi regali portandoli via a me! (ride) Da Duperdu siamo diventati quater. Il lungo periodo di quarantena ci ha obbligati a rimandare di quasi un anno il debutto dello spettacolo, ma anche a lavorare tanto in casa con in bambini. Quindi abbiamo fatto con loro un percorso notevole di approfondimento sul mito che li ha fatti diventare Ade e Persefone, cioè due Dei dispettosi. Sono le nuove generazioni che mettono un po’ alla berlina quelle vecchie riguardo alle questioni ambientali.
A partire dai Fridays for Future, cioè dal movimento per la salvaguardia ambientale, i bambini rappresentano idealmente per noi le nuove generazioni che si vogliono prendere cura dell’ambiente. In un anno le attività si sono fermate e la natura è esplosa. Dall’altra parte, grazie ai dati forniti da Legambiente che patrocina lo spettacolo, abbiamo assistito ad un abuso dell’usa e getta. Di qui l’idea di inserirci in questa tematica.
Come esce l’uomo dal suo rapporto con la natura in “Melodramma ecologico”?
Abbiamo voluto mettere il pubblico di fronte a una contraddizione e aprire una grande domanda. La funzione del teatro infatti non è quella di dare risposte. Nel rapporto controverso tra me-Marta e Orfeo-Wolf, in scena si dibatte proprio se Orfeo voglia ritornare al mondo ideale di natura, evitando quindi gli sprechi rifacendosi a una natura primigenia. Oppure se Euridice-Marta viva una situazione metropolitana in cui quotidianamente deve confrontarsi con la merendina confezionata perché deve stare dietro ai ritmi della metropoli. Come conciliare queste contraddizioni all’interno dell’uomo e della donna? La pratica ecologica può allora diventare una chiave quando si instaura anche il discorso del risparmio economico.
Per esempio, le bottiglie di plastica rappresentano un danno enorme per l’ambiente. Se ne può limitare l’uso con le borracce, ma solo attraverso percorsi di mediazione culturale possiamo comunicare alle comunità internazionali che l’acqua di Milano è molto controllata e dunque potabile. Con Legambiente vogliamo proprio portare lo spettacolo nelle comunità per parlare dei temi ecologici.
La pandemia ha influenzato in qualche modo i nostri comportamenti verso l’ambiente?
Senz’altro. Con i bambini abbiamo avuto per esempio modo di guardare dei documentari molto belli della BBC che testimoniano la nuova vita della natura. I grandi interrogativi diventano quindi ancora più grandi: un segnale importante è stato vedere il ritorno degli animali nei parchi. Ci tengo moltissimo a citare i musicisti contemporanei, Michele Tadini e Roberto Dani, che hanno contribuito con una performance eccezionale riportata nei video dello spettacolo. Con le loro incredibili musiche sono riusciti a dare le ambientazioni della discarica sulle quali si innestano le nostre musiche di sapore brechtiano.
I video sono stati curati da Mammafotogramma, che grazie all’aiuto della realtà virtuale ha creato immagini eccezionali con cui interagiamo in diretta. Dulcis in fundo, non posso non citare Raul Cremona, perché il riciclo è quasi una magia. La grande professionalità e la forte generosità di Raul lo hanno portato a interpretare il personaggio negativo del negazionista, che però alla fine al pubblico risulta simpatico. Noi abbiamo voluto proprio prenderci gioco apertamente di questi personaggi che negano il riscaldamento globale a tutti i livelli.
- Foto di Laila Pozzo
- Si ringrazia Giulia Tatulli per la collaborazione