Dopo l’immenso successo de Il matto e Il matto 2, Massimiliano Loizzi torna al Teatro della Cooperativa fino all’11 marzo con il terzo capitolo della sua personale trilogia sull’Italia e le morti di Stato. Anche questa volta l’istrionico e versatile attore rende il pubblico spettatore di u-n processo dissacrante, ironico e serio al tempo stesso, sulle pagine di cui il nostro Paese dovrebbe vergognarsi, o di cui almeno dovrebbe rispondere. Sul banco dei testimoni verrà chiamato a deporre addirittura Gesù Cristo, nel doppio ruolo di testimone chiave e accusatore. Il matto 3 racconta una delle più gravi tragedie del mare che vide protagonisti un folto gruppo di siriani: nell’ottobre 2013, un peschereccio con a bordo 480 persone affondò al largo delle coste libiche: le vittime furono più di 250.
Quattro domande a Massimiliano Loizzi
“Quali sono state le pecche più grosse della giustizia in questo caso?”
“A conti fatti direi il silenzio e l’omertà, perché continuano a essere presenti in tanti casi come questo. Nella vicenda del naufragio dei bambini c’è stata una serie di avvicendamenti, di rimpalli e di burocrazie tecniche. La nave Libra, lontana sol0 45 minuti di traversata dal barcone dei naufraghi, avrebbe potuto intervenire al mattino quando ci fu la prima telefonata di soccorso. Invece dalle 11 alle 17 non si è mossa. E’ una storia che mette i brividi. Forse è l’esempio più grande del punto più basso e banale che può toccare la cattiveria umana, perché il motivo di questi ritardi nell’intervento è ancora sconosciuto”.
“In questo spettacolo fai una scelta davvero molto coraggiosa: chiami a deporre Dio. Come ti è venuta quest’idea?”
“Da una parte mi è venuta perché credere nei miracoli fa parte della natura umana, così come farsi delle domande e darsi delle risposte. In questa ricerca, nell’assenza della verità e di un’entità superiore, mi verrebbe da dire che le nostre autorità non ci danno conforto e ci lasciano morire in mare. Ho pensato quindi di rivolgermi a qualcuno più in alto di me. Più in alto di me c’è soltanto Dio. Tra l’altro, io sono un agnostico, però non so darmi delle risposte. Ho invitato Dio a parlare perché mi piaceva descriverlo come un personaggio cinico a cui non importa niente di noi, ma che lega il filo del caso all’universo”.
“In che modo l’ironia può raccontare una tragedia come questa?
“Rispetto a “Il matto” e “Il matto 2”, in questo caso è stato molto più difficile. Io ho due bambini, quindi raccontare una storia come questa e rivederne le immagini non è stato affatto facile. Ne “Il matto” parlavo di Giuseppe Pinelli, una storia da cui si possono prendere le distanze perché sono passati quasi 50 anni. Ne “Il matto 2” del G8 e di Carlo Giuliani, cioè di una realtà italiana strettamente politica su cui c’è da ridere, perché Berlusconi è stato per anni fonte di ispirazione per molti comici.
La costante fissa di questi tre spettacoli è però sempre la stessa: la negazione continua della verità, anche se lampante e comprovata dalle telefonate. E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che la nave Libra fosse a 30 miglia da Lampedusa e che gli italiani continuassero a dire che erano più vicini a Malta. Nella prima inchiesta respinta dalla procura di Agrigento, il magistrato ha osato addirittura affermare che il barcone si fosse rovesciato perché i naufraghi salutavamo tutti insieme l’aereo che li sorvolava. Se non fosse così tragico, farebbe ridere e io provo a fare questo. Allo stesso modo, se le circostanze non fossero così drammatiche, sarebbe comico che un ufficiale che risponde alla Guardia Costiera e a un numero internazionale di SOS non sappia parlare inglese. Ci sono stati 250 dispersi e 26 morti accertati. Tra questi c’erano 60 bambini.
“Puoi già anticiparci qualcosa riguardo a un eventuale Il matto 4?”
“No, credo che mi fermerò qui. Altrimenti a 70 anni faccio “Il matto 28” e diventa peggio di “Fast and furious”! Tre è il numero perfetto. Per adesso sono contento di chiudere così la trilogia. Oltretutto “I mercanti di storie” ed io portiamo sempre in giro i nostri spettacoli ed è una cosa che mi piace molto. “Il matto”, Il matto 2″ e “Il mattto 3” sono sempre in tournée, quindi purtroppo o per fortuna sono molto attuali. “Per fortuna” perché se ne può parlare, “purtroppo” perché se ne deve parlare”.
(intervista e riprese video di Andrea Simone)
Giovedì 1° marzo il ricavato della serata sarà interamente devoluto al Programma Italia di Emergency.