Il palcoscenico si riempie di gente! Appunto “la Gent de Milan”. Sono figure diverse tra loro ma che hanno in comune la speranza, il senso dell’umorismo e la grande umanità. Escono dalle pieghe più nascoste della città per raccontarsi e chiedere solidarietà e sorriso.
Gent de Milan è in scena al Teatro Gerolamo di Milano l’11 e il 12 dicembre. Sono due atti unici di Roberto Zago che vedono protagonisti il gruppo teatrale amatoriale della Compagnia dei Giovani.
Intervista a Matteo Merini e Maria Teresa Menegotti
Chi è la gent de Milan?
Matteo Merini: E’ tutta la gente che ruota intorno alla nostra città. Noi crediamo che la gente di Milano abbia tanto a che fare con tutte le persone che si riconoscono negli ideali che hanno caratterizzato sempre la nostra città, ma noi sottolineiamo in particolare nel nostro spettacolo la capacità di soffrire e sorridere insieme, soprattutto in un periodo come quello della ripartenza e altamente complicato come quello della pandemia. Ci sembrava opportuno fare questo spettacolo come gent de Milan, sottolineando insieme a questo anche la bellezza della lingua meneghina, cioè la peculiarità della lingua milanese, che sembra così abbandonata, ma in realtà nei sentimenti delle persone non lo è affatto.
Che cos’hanno in comune questi personaggi?
Maria Teresa Menegotti: Tante belle espressioni, sempre riferite a Milano. Hanno in comune la generosità, la pazienza, l’ironia, la capacità di far sorridere le persone ma anche di emozionare tanto.
Che tipo di aiuto offrono gli attori agli spettatori per risolvere i propri problemi?
Matteo Merini: Secondo me noi diamo innanzitutto un momento di divertimento e di riflessione, perché si sorride e cerchiamo sempre di fare in modo che il nostro pubblico esca dal teatro con un sorriso sulle labbra, anche per poter dimenticare solo per il tempo dello spettacolo la vita quotidiana. Un momento di riflessione perché in Gent de Milan si ricordano sicuramente tutti gli aspetti della vita di tutti i giorni, visti con il filtro del teatro e quindi magari dando la possibilità di una riflessione buona, non necessariamente a fin di bene o con il lieto fine, ma che possa lasciare qualcosa di positivo dentro allo spettatore che ci viene a vedere a teatro.
Questo spettacolo vuole essere un omaggio a Milano e ai suoi abitanti?
Maria Teresa Menegotti: Sicuramente sì. E’ un omaggio alla nostra Milano che ha perso un po’ le sue caratteristiche, perché è frequentata da tante persone che arrivano da tutt’Italia e da tutto il mondo, ma lo è anche al nostro autore e fondatore della Compagnia dei Giovani, Roberto Zago. Sono due lavori scritti da lui tanti anni fa. Interpretarli ha significato rinnovare l’emozione che c’era in tutti noi, perché riprendere dopo due anni di fermo è stato veramente importante, soprattutto in un giorno che sarebbe stato il compleanno di Roberto, la cui opera è stata elevata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano per metterla in un fondo a favore di tutte le persone amanti del teatro.
- Intervista video di Andrea Simone
- Si ringrazia Maurizia Leonelli per la collaborazione
- Clicca QUI per iscriverti al canale Youtube di Teatro.Online e vedere tutte le nostre interviste