“MIA MAMMA E’ UNA MARCHESA”: LA FASCINOSA VITA DI ROBERTA

Scegliere l’uomo giusto con cui stare significa in qualche modo scegliere la propria identità. Questo spettacolo si divide in nove capitoli, nove avventure della protagonista, Roberta, nove episodi della sua vita. Ogni capitolo ha il proprio costume e le proprie immagini. Tutto concorre ad immergere lo spettatore nell’ambiente che viene raccontato dalla protagonista in un’atmosfera ogni volta nuova e sorprendente.

Ippolita Baldini in scena

Roberta e il mondo intorno a lei

Mia mamma è una marchesa è in scena al Teatro della Cooperativa di Milano fino al 16 giugno. Scritto da Ippolita Baldini, è interpretato dalla stessa Baldini, unica protagonista in scena, che per il testo si è avvalsa della collaborazione di Emanuele Aldrovandi.

Il trailer dello spettacolo

Quattro domande ad Ippolita Baldini

“Chi è veramente Roberta?”

“Iniziamo con una domanda semplice! No, scherzo! Roberta è un insieme di donne, di femmine, di bambine. Roberta sono io, perché Roberta è il mio vero nome. Ne ho tre e Roberta è il primo. E’ anche la protagonista di questo spettacolo in cui Roberta è una ragazza che si accorge di essere stata educata in un modo rispetto alle pulsioni che sente nel cuore. Quindi ha questo discernimento ed è una donna che sta cercando una famiglia.”

“E’ l’ironia la vera protagonista di questo spettacolo?”

“Sì, ci può stare. E’ l’ironia la vera protagonista. Mi piace anche come definizione. E’ il colore, il filo rosso che unisce tutti i personaggi, perché soltanto nella situazione si crea l’ironia, mentre i personaggi si prendono tutti molto sul serio. Dunque è una patina di colore, un codice.”

“Qual è il vero ruolo della madre di Roberta?”

“Il vero ruolo della madre di Roberta è il contraltare. Un prete una volta disse di avere un orecchio ateo. Quindi è quella figura che ci fa porre una domanda in più. Il ruolo della madre non mi fa entrare completamente nelle situazioni, ma è il terzo occhio. E l’occhio è appunto quello dell’ironia, forse. Forse, attraverso il personaggio della madre, Roberta Ippolita diventa ironica, perché non entra completamente in una situazione a livello emotivo. C’è sempre uno scarto, perché la madre è ormai interiorizzata. Esiste come personaggio esterno, nel senso che si pone in un determinato modo di fronte agli spettatori. Però è dentro Ippolita, la porta ovunque e anche quando cerca di fuggire, lei c’è sempre.”

“E’ molto curioso il titolo dello spettacolo “Mia mamma è una marchesa”. Come nasce e perché l’hai scelto?”

“Il mio co-autore Emanuele Aldrovandi ed io cercavamo il titolo da dare allo spettacolo e lui mi ha detto di non essere capace di trovare i titoli. Gli ho risposto che nemmeno io lo sono. Quindi abbiamo preso la prima frase dello spettacolo, che è diventata il titolo. Però ci sta perfettamente, perché spiega tutto: è molto chiaro, è perfetto!

  • Intervista di Andrea Simone
  • Si ringrazia Bianca S. Villa per il supporto professionale