MUSICA DA RIPOSTIGLIO, “FAR FINTA DI ESSERE SANI”

Sono passati quasi 50 anni, sono tanti. Stupisce e rincuora il fatto che Giorgio Gaber sia riuscito ad anticipare i tempi. A scrivere la storia prim’ancora che questa fosse presente: terribilmente d’attualità, del resto lui era capace di raccontare la realtà come pochi al mondo ma – allo stesso tempo – di andare oltre. In Far finta di essere sani tutto questo è ancora più evidente seguendo il filo rosso di monologhi e canzoni dalla tematica certa e forte. Ci piace molto l’idea e la possibilità che venga raccontato ancora oggi.

Far finta di essere sani, al Teatro Menotti Filippo Perego di Milano fino al 23 dicembre e dal 14 al 16 gennaio, è stato scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini, con l’adattamento e la regia di Emilio Russo. Ne sono protagonisti Andrea Mirò, Enrico Ballardini e i “Musica da Ripostiglio“.

Immagini del canale Youtube “Teatro Menotti”

La parola ad Andrea Mirò, Enrico Ballardini e Luca Pirozzi

In che cosa Giorgio Gaber è riuscito ad anticipare i tempi?

Andrea Mirò: Basta venire a vedere lo spettacolo e ci si rende conto di quanto sia attuale. E’ una pièce del 1973. Facendo i calcoli, diciamo che sono passati una cinquantina d’anni. Quando un grande parla dell’essere umano, del mondo, della società, delle problematiche e delle contraddizioni, lo fa a livello universale. Riesce a raccontare il suo periodo storico, ma anche a capire quello che si porta dietro l’essere umano da sempre e che da sempre ha raccontato nei teatri, nella musica, nella letteratura e nel cinema. Lui è sempre riuscito a farlo insieme a Sandro Luporini.

Perché Gaber era capace di raccontare la storia come pochi al mondo?

Enrico Ballardini: Perché lui raccontava il suo presente e guardava il mondo con i suoi occhi. Lo diceva anche: basterebbe quello, sarebbe sufficiente guardare il mondo con i propri occhi e non con quelli degli altri per avere anche delle visioni geniali. Lui era geniale per questo e noi cerchiamo nel nostro piccolo di fare la stessa cosa.

Cosa significa che in questo spettacolo il tema principale è quello dell’interezza?

Luca Pirozzi: E’ il grande tema umano. L’attualità di questo spettacolo è che si chiama Far finta di essere sani. In questo momento storico mi sembra molto attuale, però l’interezza è la sua grande ricerca. Io credo che attraverso questo testo tutti noi stiamo facendo un percorso personale. Ogni sera, sentendo queste parole e i monologhi di Gaber, sto facendo un lavoro di crescita personale, come se stessi facendo delle sedute psicanalitiche. Sono quei concetti fondamentali che ci portiamo dietro da sempre. Gaber ha però posto veramente l’attenzione su quest’aspetto umano in un modo pazzesco e ancora una volta attuale. E’ come se fosse scritto oggi.

Perché il signor G vive nello stesso momento la voglia di essere una cosa e l’impossibilità di esserla?

Andrea Mirò: Perché è la condizione dell’essere umano. Gaber gioca sempre su questi due concetti: sulla mente, sul corpo e sulla dualità dell’essere umano, quindi è insito nella scrittura delle sue canzoni e dei suoi monologhi.

  • Intervista video di Andrea Simone
  • Si ringrazia Linda Ansalone per il supporto professionale
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