Mariangela D’Abbraccio, attrice, cantante e artista, con il volto mutevole per ogni personaggio interpretato, con il cuore colmo di gratitudine, porta in scena un omaggio ai grandi Maestri del 900, Eduardo De Filippo e Pino Daniele. Un collage nato da lavori di sperimentazione tra teatro, musica e poesia, che si cercano e si incontrano in scena, in un dialogo immaginario tra giganti del 900.
Al Teatro Menotti
Diretto da Consuelo Barilari, Napule è ‘n’ata storia è in scena al Teatro Menotti dal 2 al 7 aprile ed è interpretato da Mariangela D’Abbraccio. Alla chitarra e al canto troviamo Luca Pirozzi, alle chitarre elettriche Luca Giacomelli, al contrabbasso Raffaele Toninelli, alla batteria Emanuele Pellegrini e alla fisarmonica Gianluca Casadei.
La parola a Mariangela D’Abbraccio
“Cosa le ha insegnato il teatro di Eduardo De Filippo?”
“In quel momento ero molto giovane e inesperta, sono arrivata senza sapere niente, quindi mi ha insegnato cos’ è il teatro, la disciplina, la gerarchia che c’è in teatro, la costanza, l’approfondimento e la costruzione giorno per giorno. Questo è stato il primo approccio. Io ero completamente a digiuno di tutto, quindi mi ha insegnato i primi strumenti. Poi il teatro di Eduardo in generale che ho fatto fino ad adesso con Filumena Marturano che ci ha portati fino in Argentina,dove abbiamo concluso una tournée di oltre 300 repliche, mi ha insegnato tanto, perché è un teatro fatto per l’attore e per la comunicazione col pubblico. Mi ha insegnato che bisogna stare insieme al pubblico, recitare con lui e stare dentro al testo, perché Eduardo va rispettato stando dentro al suo testo e tirando fuori il suo pensiero.”
“E’ un omaggio ai grandi maestri del Novecento ma lo è anche a Napoli?”
“Assolutamente sì, perché il titolo viene proprio da questo: Napoli non è solo quella che purtroppo per certi versi conosciamo adesso, quella della camorra e della corruzione, ma è anche un’altra cosa: è la cultura meravigliosa che abbiamo la fortuna di avere. La musica napoletana e la parola di Eduardo sono famose nel mondo. L’Italia è unita artisticamente con Napoli e tutta l’Italia ama Filumena Marturano, quindi Napoli è anche l’Italia attraverso l’arte. E’ un omaggio in questo senso fatto da Pino Daniele e da Eduardo De Fiilippo a Napoli. Sono due grandi autori che hanno unito l’arte in Italia, non l’hanno certamente divisa. Abbiamo la forza di una cultura napoletana che ci porta nel mondo e oltre i confini, quindi questa è una fortuna.”
“Quanto è importante la parte video in questo spettacolo?”
“Molto, perché Eduardo e Pino Daniele mi accompagnano spessissimo, sono dentro i video. Noi stiamo facendo teatro, quindi non è un videoclip, ma è molto importante. Ci sono delle cose di Luzzati bellissime. E’ un altro artista che si aggiunge alla storia. A parte sentire parole e musica, si fa anche un viaggio visivo.”
“Hanno un ruolo molto importante anche le maschere della tradizione napoletana, giusto?”
“Sì, certo. Ci sono dei momenti dedicati alle maschere, come quello di Luzzati che ci presenta un Pulcinella meraviglioso disegnato da lui. In quel momento ci sarà Je’ so’ pazz’ con Pulcinella, quindi saranno tre artisti che si uniscono contemporaneamente.”
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Linda Ansalone per il supporto professionale