Una storia tratta da un libro di Massimo Carlotto, forte, dura, spietata e intensa come tutti i romanzi dell’autore veneto, è in scena dal 13 al 29 gennaio al Teatro Franco Parenti di Milano. in una Torino degli ex quartieri operai una madre ha appena ucciso la figlia e lo racconta in prima persona. In una narrazione delirante ripercorre la propria storia e quella della sua famiglia, snocciolando cifre, prezzi, dati televisivi e marche di prodotti. Nelle sue parole c’è tutta la povertà spirituale di un tessuto sociale che si accompagna a quella economica. A portare il personaggio sulla scena è Annina Pedrini. La regia è firmata da Fabio Cherstich, che Teatro.Online ha intervistato.
Fabio Cherstich
La parola al regista
“E’ giusto dire che nella trama dello spettacolo, miseria culturale, economica e spirituale vanno di pari passo?”
“A livello di trama si, questa è la lettura del pubblico che vede incarnate nella madre queste tre miserie. Ma il dramma della madre è che si rende conto solo della propria miseria economica. La cultura non è contemplata, la spiritualità è pura abitudine, convenzione”.
“Come genere letterario trasposto in teatro, il noir è più capace rispetto ad altri tipi di scrittura di raccontare le trasformazioni insite e a volte nascoste nella società?”
“Il teatro ha questo compito e di conseguenza ogni buona scrittura teatrale porta alla luce dinamiche più o meno esplicite della società e del contemporaneo. L’obiettivo è far riflettere, criticare e offrire alternative. Il noir aggiunge a questo un impianto drammaturgico fondato sulla suspense e sul colpo di scena”.
“A un certo punto, nel libro, la protagonista dice: “Sono nata nella famiglia sbagliata e da allora ho sempre sbagliato tutto.Me la sono meritata questa vita da discount che ti costringe a giornate tutte uguali, imprigionate nel grigiore di non poterti permettere nulla di diverso”. E’ questo il suo dramma?”
“Questo è il suo drammatico punto di vista su se stessa. È delusa perché ha plasmato la sua idea di vita ideale secondo un immaginario televisivo. La realtà è un’altra cosa. Prenderne coscienza è drammatico”.
“Disegnando i suoi personaggi, e assolvendoli o condannandoli, Carlotto assolve e condanna un’intera società?”
“Carlotto è un abile narratore che ci conduce nel mondo interiore di questa donna, sospendendo il giudizio, concentrandosi sui fatti e sulla ricostruzione della sua vita, secondo il punto di vista e col linguaggio del personaggio stesso.
Non c’è condanna o assoluzione, della madre o della società. C’è il racconto di un’umanita’ disperata questo si. Nessuno si salva. Né chi parla ma neanche chi ascolta, in silenzio e impotente. Io ho aggiunto un personaggio, la figlia. Non presente nella drammaturgia originale. L’obiettivo è far sì che nell’impalcatura retorica della confessione della madre il pubblico non si dimentichi che si è davanti a un ‘assassina. In tv per esempio le madri assassine – superstar sono diventate personaggi. Si è persa così la memoria dell’atto.
Il corpo silenzioso di una ragazzina che ascolta in silenzio la confessione della propria madre-assassina ce lo ricorda invece, senza pietà”.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.