Vent’anni dopo Grease, il musical che ha fatto cantare e ballare l’Italia intera, Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia tornano a lavorare insieme in Non mi hai più detto ti amo, uno spettacolo scritto e diretto da Gabriele Pignotta. Al centro della pièce c’è l’evoluzione della famiglia dovuta alle trasformazioni sociali, politiche ed economiche degli ultimi anni, ma soprattutto la storia di una coppia che in seguito a un evento traumatico sarà costretta a rivedere il proprio rapporto e quello con i figli. Nel cast dello spettacolo in scena al Teatro Manzoni fino al 22 aprile, troviamo anche Raffaella Camarda, Francesco Maria Conti e Fabrizio Corucci. Le musiche sono di Giovanni Caccamo.
Intervista a Giampiero Ingrassia
“Perché Giulio e Serena non si dicono più ti amo?”
In realtà se lo dicono ancora, ma durante un litigio lei gli rinfaccia di non dirglielo più. A quel punto lui le risponde di averglielo detto centinaia di volte. Non capisce però che dirlo non basta: è anche importante il modo in cui lo si dice e bisogna saperlo dimostrare. Soprattutto, quello che conta in una relazione di coppia è non dare mai niente per scontato, perché a volte non si fa nulla per alimentare l’amore. Non parlo di tradimenti, perché nonostante un sospetto che inizia a serpeggiare, in realtà viene fuori un motivo ben più grave.
“Infatti: a un certo punto della commedia si verifica un brutto incidente di percorso. Non scendo ulteriormente nei dettagli, ma Giulio e Serena si trovano costretti a rimettere in discussione il loro legame. In che modo lo fanno?”
Serena si prende una pausa e va a vivere da un’altra parte. E’ un architetto e decide di accettare la proposta di seguire un cantiere fuori città. Giulio, che fa il medico curante, rimane a casa con i figli e vuole dimostrare a tutti i costi di potercela fare anche senza di lei. Ci mette impegno e buona fede, ma facendo parte di quella categoria di mariti che delegano alla moglie qualsiasi cosa, si troverà in enormi difficoltà. Tutti questi cambiamenti, però, porteranno a un lieto fine e alla riscoperta di determinati valori.
“Anche in questo caso ti chiederei di non anticipare troppo, ma se vuoi accennare qualcosa di molto generico riguardo al finale, sei liberissimo di farlo…”
Ti dico soltanto che non essendo un giallo, non mancherà – appunto – il lieto fine…
“Pensi che sarà facile per il pubblico identificarsi nella vostra storia?”
Assolutamente sì! La forza di questo spettacolo sta proprio in questo. La commedia è scritta in maniera talmente semplice ma efficace che chiunque sia o sia stato sposato può ritrovarsi nei personaggi. Questo è molto bello, perché ci ritroviamo di fronte a uno spaccato di vita quotidiana che appartiene a una famiglia vera di oggi, con tutti i problemi, le tematiche e gli aspetti più frivoli. Però sono tutti elementi che compattano il nucleo. Molte volte gli spettatori ci chiedono addirittura consigli!
“Le musiche dello spettacolo sono state scritte da Giovanni Caccamo, volto nuovo, giovane, fresco e ormai affermato della canzone italiana. Che valore aggiunto ha dato il contributo di questo cantautore?”
Enorme. Giovanni è un bravissimo artista che ha saputo cogliere lo spirito di questa commedia creando una colonna sonora molto importante. Alla fine del primo atto, quando c’è il momento di litigio più grave tra Serena e Giulio, in sala vengono diffuse le note di “Se partissimo domani“, una canzone bellissima che affronta temi molto importanti. Parafrasando il titolo, nascono delle domande: “Se partissimo domani, se morissimo, se ci lasciassimo domani, che cosa ci porteremmo dietro?”. Quando parte questo brano il pubblico versa sempre qualche lacrima.
“Ultima inevitabile domanda: dopo lo straordinario successo di Grease di vent’anni fa, immagino che il pubblico sia molto esigente con te e Lorella Cuccarini. Com’è stato tornare a lavorare insieme?”
Il pubblico ha gradito tantissimo il ritorno della coppia Cuccarini-Ingrassia su un palcoscenico dopo 20 anni. Si è creata un’enorme curiosità e un grande rumore. Se l’amore che gli spettatori avevano per noi quando interpretavamo Sandy e Danny si era un po’ sopito, questo spettacolo lo ha risvegliato. Però sarebbe stato molto facile riproporre un musical e quindi saremmo stati scorretti. Interpretare una commedia dove non si canta e non si balla ma in cui ci caliamo nei panni di due persone comuni è stata una scelta che il pubblico ha apprezzato molto.
“Avete dimostrato un grande coraggio e molta umiltà nell’accantonare il musical e nel rimettervi in discussione con la prosa, giusto?”
Certo e poi ricordiamoci questo: vent’anni fa ci fu il debutto di Lorella in un musical; vent’anni dopo c’è stato quello nella prosa. In entrambi i progetti il sottoscritto era ed è presente, quindi mi fa piacere pensare di avere tenuto a battesimo Lorella in entrambi i generi teatrali. Ti dirò di più: lei è davvero brava!
“Allora mi raccomando: non smettere mai di dirle ti amo!”
Assolutamente no! E come si fa?!
(intervista e riprese video di Andrea Simone)