DAVIDE LORENZO PALLA, “INNAMORATI”

Una sparuta compagnia teatrale si ritrova alle prese con la storia di Eugenia e Fulgenzio, i due giovani innamorati che la sagace e acuta penna di Carlo Goldoni ha creato troppo gelosi per non litigare. L’istrionico capocomico guida gli attori – e con loro gli spettatori – all’interno della vicenda, cercando di tenere a freno i capricci e le bizze dei due giovani attori protagonisti, troppo legati ai rispettivi personaggi per lasciarsi dirigere sulla scena.

Il trailer dello spettacolo (immagini del canale Youtube “Teatro Carcano”)

Innamorati, tratto da Carlo Goldoni, è in scena al Teatro Carcano di Milano dall’11 al 14 novembre 2021, con l’adattamento di Riccardo Mallus – che ha anche firmato la regia – e Davide Lorenzo Palla, protagonista in scena con Irene Timpanaro, Giacomo Stallone e Tiziano Cannas Aghedu. Le scenografie sono di Guido Buganza e le luci di Salvo Manganaro.

La parola a Davide Lorenzo Palla

Perché questa storia d’amore è molto più sfaccettata di quello che sembra?

(ride) Sostanzialmente perché non è una semplice storia in cui ci sono due giovani che vogliono stare insieme e trovano davanti a loro l’ostacolo della famiglia o di contingenze che devono superare per potersi amare liberamente. In realtà l’ostacolo alla felicità sono proprio loro due e la storia d’amore. Quello su cui noi riflettiamo nello spettacolo è il rapporto che hanno instaurato. Un rapporto che cela qualcosa di “malsano”, nel senso che talvolta non si ricerca nella coppia e nello stare assieme la felicità come punto d’arrivo. Sembra che nel farsi del male con delle ripicche ci siano un certo gusto e una certa soddisfazione. Questo è strano, perché è come se ravvivasse il rapporto tra i due.

Dall’altra parte, però, la domanda che ci si pone è se i due si amino o meno. Se lo chiede anche Goldoni nel testo: “Innamorati. Sono cose da non credere, da non dire. Si erano pacificati e adesso sono andati giù di bel nuovo. Possibile che debbano sempre fare questa vita? Si amano o non si amano?

E’ poi una relazione sfaccettata perché dobbiamo anche tenere conto del fatto che Eugenia non ha la dote, quindi non ha soldi. La cognata interviene, però Fulgenzio deve aspettare il consenso del fratello e questo crea ulteriori gelosie. Ci sono tanti elementi che portano questa storia a essere molto avvincente e attuale.

Che tipo di tensioni si nascondono nel testo, che vanno al di là della gelosia, dell’amore romantico e della commedia goldoniana?

Noi abbiamo identificato due filoni principali: uno deriva dall’adattamento di questo grande classico, scritto a quattro mani da Riccardo Mallus e da me, durante il quale ci siamo appoggiati a un altro grande classico goldoniano, cioè “Il teatro comico”: il capocomico di una compagnia teatrale ha un problema con il cast, perché metà degli attori lo abbandona. Lui si ritrova a dover mettere in scena tutto lo spettacolo solo con due comprimari, perché il pubblico è già entrato in sala. Questo escamotage ci permette di indagare – oltre alla storia degli innamorati – anche le vicende dei teatranti e delle persone che portano avanti questo mestiere con le mille difficoltà del caso. Il gioco del teatro nel teatro è quindi sicuramente uno dei motori che noi abbiamo utilizzato perché il nostro spettacolo viaggiasse nel modo migliore.

L’altro filone riguarda la vicenda di Eugenia, Fulgenzio e Fabrizio, e ci riporta alla domanda iniziale: che cos’è la felicità di coppia intesa come fiducia reciproca, concessione dei propri spazi, accettazione dell’altro per quello che si è e serenità priva di angherie e ripicche? Perché i due non riescono a trovare una quiete amorosa? Abbiamo cercato di indagare su quest’aspetto mettendo in atto dei giochi di teatro in cui gli attori prendono le difese del proprio personaggio. Da qui nascono litigi e scene molto divertenti, durante le quali il capocomico si troverà costretto a fare anche da mediatore, cercando così di analizzare il testo davanti al pubblico.

C’è comicità anche nelle paure di Eugenia e Fulgenzio?

Sicuramente sì, perché in alcuni punti il testo mette in ridicolo i due amanti. Determinate gelosie, paure e ripicche fanno ridere, come certe azioni – commesse per ripicca – di cui uno si pente subito dopo, follie d’amore, cadute di stile, fraintendimenti e gelosie dovute al conte Roberto D’Otricoli che a un certo punto si mette in mezzo fra i due. Sono scene divertentissime, nonostante a volte, quando uno le vive sulla propria pelle nella vita reale, non ci trovi niente da ridere. Anche in questo caso, Goldoni nel prologo si rivolge al pubblico e dice: “Specchiatevi, o giovani, in codesti innamorati che io vi presento. Ridete di loro, ma non fate che s’abbia a ridere di voi.” E’ come se dicesse ai giovani che questa storia li riguarda e che i comportamenti dei due innamorati sono ridicoli, ammonendoli però a non agire allo stesso modo.

Siamo di fronte a due giovani alle prese con la crisi economica e che non possono permettersi di formare autonomamente una famiglia. Carlo Goldoni scrisse questa commedia nel 1759. Non è che sia cambiato molto rispetto a 160 anni fa, giusto?

Certo che no. Tante coppie hanno sicuramente le stesse difficoltà economiche. Il problema è sempre quello dei soldi, anche se le convenzioni sono diverse: una volta c’era la dote e averla piccola o grande faceva la differenza. Eugenia, per esempio, si ritrova seriamente in imbarazzo perché non ha una dote ingente come quella di sua cognata Clorinda. Anche al giorno d’oggi, comunque, pur non esistendo più la dote, ci si fanno lo stesso mille scrupoli, perché le cerimonie nuziali costano e tanti vogliono farle in grande stile, pur non potendosele permettere. Quindi tante coppie rinunciano al matrimonio. Ho sentito storie simili diverse volte. Capisco che possa esserci il problema economico, perché è reale. La domanda è sempre la stessa: si amano o non si amano? Secondo il mio personalissimo parere, se c’è l’amore, chi se ne frega di tutto il resto!

  • Intervista di Andrea Simone
  • Foto di Angelo Redaelli
  • Si ringrazia Brunella Portoghese per la collaborazione
  • Clicca QUI per iscriverti al canale Youtube di Teatro.Online e vedere tutti i nostri video e le nostre interviste