Max Pisu, “Il rompiballe”

Max Pisu, dopo il grande successo de La cena dei cretini, torna a interpretare la maschera di François Pignon, protagonista di tutti i testi di Francis Veber, di cui riesce a incarnare in modo esemplare la goffaggine e il candore . Il rompiballe è in scena al Teatro Leonardo di Milano dal 13 al 22 gennaio. Max Pisu ne è protagonista con Claudio Batta. Completano il cast Claudio Moneta, Stefania Pepe, Roberta Petrozzi e Giorgio Verduci.

Quattro domande a Max Pisu

Quanto ti sei affezionato al personaggio di François Pignon?

Tanto! Soprattutto perché è molto vicino alle mie corde comiche! Il carattere che ho portato a Zelig, Tarcisio, nell’anima è così: romantico, pasticcione, combinaguai, a volte cinico. Sono quindi caratteristiche che io ritrovo nella mia comicità e nel mio modo di stare sul palco. Dunque Pignon mi si avvicina molto e in quei panni mi trovo parecchio a mio agio.

Pignon è diverso in questo spettacolo rispetto a come era e a come appariva ne “La cena dei cretini”?

In quel caso era un cretino, in questo invece è un rompiballe! La sostanza è più o meno però sempre la stessa. Nell’anima sono comunque due personaggi molto simili.

Questa è una commedia che prende anche il risvolto del thriller?

Solo all’inizio. Poi nel corso dello spettacolo si disferà tutto, quando il killer si ritroverà ad avere a che fare col suo vicino di camera in un hotel, Pignon appunto, e quindi da carnefice diventerà vittima. François, personaggio strano, ha tra l’altro l’obiettivo di fotografare un politico che parlerà sotto la finestra di lì a poco, mentre il killer ha quello di ucciderlo. Pignon, che però è stato lasciato dalla moglie e quindi è sull’orlo della depressione, coinvolgerà però il sicario nel suo stato depressivo….

E lì immagino che ne vedremo delle belle! L’ultima domanda, Max: è uno spettacolo che ricorda anche un po’ la commedia degli equivoci?

Un po’ sì, nel senso che il meccanismo è lo stesso de La cena dei cretini. In quel caso mettevamo in risalto il fatto che la cretineria a volte diventa una qualità vincente. Invece, in questo, il rompiballe distrugge tutto, è un elefante in una cristalleria. La struttura è però più o meno la stessa.

  • Intervista di Andrea Simone
  • Si ringrazia Alessandra Paoli per la collaborazione
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