Un uomo e una donna si ritrovano in un bar a fine giornata e poi in un appartamento. Un copione apparentemente già scritto, eppure, minuto dopo minuto, sempre più inatteso e imprevedibile che si trasforma in una sfida, un gioco delle parti. Ma di quale gioco si sta parlando? E quali carte sono davvero scoperte? Una trama di strategie elaborate e perfide e, allo stesso tempo, un grande vuoto da colmare sono le caratteristiche principali di Montagne russe. Lo spettacolo è in scena dal 20 al 25 marzo al Teatro Litta di Milano. Scritto da Eric Assous e diretto da Fabrizio Visconti, vede protagonisti Antonio Rosti e Rossella Rapisarda, raggiunti telefonicamente e intervistati da Teatro.Online.
La parola a Rossella Rapisarda e Antonio Rosti
“Parliamo del tuo personaggio: più che del suo ruolo da protagonista nello spettacolo mi interesserebbe conoscerne le connotazioni psicologiche e caratteriali.”
Rossella Rapisarda: Io interpreto Juliette ma non posso dire tutto perché c’è un segreto nascosto che viene fuori durante lo spettacolo. Sicuramente Juliette ha bisogno d’amore, ha un vuoto interiore e ha voglia di giocare. E’ un motore che vuole arrivare a una resa dei conti, quindi presenta tantissime facce.
“E’ lei a condurre il gioco?”
Antonio Rosti: Sì, in effetti è il personaggio di Juliette a farlo, perché la storia inizia in un modo molto semplice: un uomo di una certa età porta a casa sua una donna più giovane mentre la moglie e il figlio sono in vacanza. Quindi si può ipotizzare come potrebbe andare a finire l’inizio. Tantissimi uomini del pubblico si rispecchiano in Pierre e solidarizzano con lui, perché presenta un sacco di fragilità e nel suo modo di cercare di raggiungere un obiettivo è tanto spudorato quanto debole. In fondo è anche un uomo sincero, perché le bugie che inventa sono talmente colossali che non reggono minimamente. E’ chiaro invece che il gioco è condotto da Juliette, che cambia in continuazione.
“Siamo di fronte all’incontro di una sera soltanto che però cambia due vite?”
Rossella Rapisarda: Assolutamente sì. E’una sera che Juliette ha immaginato per molto tempo nella propria testa. E’ invece una serata a sorpresa per quanto riguarda Pierre e che sicuramente farà iniziare una nuova vita.
“Quanto vengono scompaginati i ruoli e le aspettative dei personaggi?”
Antonio Rosti: In continuazione. Il testo è molto bello: Eric Assous è un autore molto conosciuto in Francia ma poco in Italia ed è di una bravura straordinaria. Il titolo, “Montagne russe”, è emblematico: implica un continuo saliscendi. Il pubblico pensa di trovarsi in una situazione e poi immediatamente viene proiettato in un’altra. E’ un cambiamento continuo dove le vite vengono scompaginate, ma il testo è scritto in una maniera così eccezionale che il pubblico accetta qualunque cosa avvenga.
Rossella Rapisarda: E’ una storia che viene vista e letta con il sorriso e con ironia, ma che presenta anche temi molto importanti.