LA RIMBAMBAND CHE RISVEGLIA IN NOI IL BAMBINO

 

Dopo il grande successo riscosso nel 2016, tornano sul palcoscenico del Teatro Leonardo fino al 17 dicembre i cinque “cantattori” della Rimbamband. In “The very best of…” Raffaello Tullo al canto e alle percussioni, Renato Ciardo alla batteria, Vittorio Bruno al contrabbasso, Nicolò Pantaleo al sax, al bombardino e alla tromba e Francesco Pagliarulo al pianoforte danno vita a un vero tour de force della comicità. Gli spettatori potranno ammirare questi cinque eccezionali musicisti un po’ suonati che incantano, demistificano, emozionano, provocano, creano e illudono. Come in un artificio magico, il reale diventerà surreale e l’impossibile possibile improbabile.

Cinque domande alla Rimbamband

“Come sono divisi i ruoli della Rimbamband sul palcoscenico?”

Vittorio Bruno: Io sono il contrabbassista stralunato che fa sempre interventi a sproposito. Cerco di concentrarmi ma non ci riesco quasi mai. Abbiamo un frontman che cerca di mettere ordine sul palco tra questi quattro…

Raffaello Tullo: Scappati di casa!

Vittorio Bruno: Scappati di casa, esatto. Poi c’è un rompiscatole che interviene sempre nel momento meno opportuno, un pianista virtuoso bravissimo e uno che abbiamo preso da una sagra di paese delle orecchiette.

Raffaello Tullo: I ruoli sono divisi in base alle nostre particolarità. Noi portiamo sul palco quello che siamo e  proviamo a enfatizzare gli aspetti più grotteschi e divertenti delle nostre personalità. 

“In che modo la vostra musica si mette al servizio della vostra comicità e viceversa?”

Raffaello Tullo: La musica è sempre il linguaggio universale su cui galleggia tutto il resto.Non è solo suonata, è anche “vista”, perché noi usiamo gli strumenti come oggetti di scena. Questo secondo noi è un altro modo di fare musica perché gli strumenti prendono vita. Lo strumento musicale diventa anche rumore, viene utilizzato per fare anche “rumorismo”, versi strani e rumori bizzarri. 

 

 

“Con quali forme artistiche e linguaggi si esprime il vostro modo di fare teatro?”

Renato Ciardo: Il mio è quello di fare Tony DallaraNasco con questa fissazione, ognuno di noi ha i propri problemi. Io ho quello di essere nato con la musica di Tony Dallara, quindi parliamo degli anni Cinquanta e Sessanta. Faccio di tutto affinché gli altri componenti della Rimbamband suonino quei pezzi, cosa che accade anche se non hanno voglia di farli. 

“La vostra arte è quella di giocare alla vita e raccontarla giocando per fare in modo che gli spettatori ritrovino il bambino che hanno dentro?”

Renato Ciardo: Secondo me quelli che vengono a vederci lo fanno apposta per tornare indietro come età. L’unica cosa negativa è che il pubblico in sala ha 90 anni!

Scoppiano tutti e cinque a ridere e interviene Raffaello Tullo a riprendere le redini dell’intervista: Il fanciullo muove interamente i nostri contenuti, perché c’è un anima fanciullesca in tutto ciò che dal punto di vista comico anima i nostri spettacoli. Perché è una comicità pulita, trasversale, che arriva a tutti: dal bambino di 4 anni alla nonna di 90. 

“Il Corriere dello Spettacolo ha scritto che anche Charlie Chaplin vi applaudirebbe. Ne siete convinti anche voi?”

Renato Ciardo: E’ troppo facile dirlo, perché Chaplin è morto. 

Anche questa volta Raffaello Tullo dice la sua: Io credo che in virtù di quel fanciullo  che ha animato tutta la cinematografia di Charlie Chaplin un sorrisetto avrebbe potuto scappare anche lui, se ci avesse visti.  Se qualcuno lo ha scritto, ci crediamo. Venite a vedere lo spettacolo, una sintesi delle peggiori idiozie della storia della Rimbamband. Abbiamo provato a concentrarle in due ore di spettacolo. Vi divertirete!

Venite, abbiamo i mutui!

(intervista e riprese video di Andrea Simone)