La magia della foresta incantata di Sherwood rivive al Teatro Nuovo di Milano. Robin Hood, il musical torna in scena fino al 15 aprile riproponendo la storia del coraggioso eroe interpretato da Manuel Frattini che ruba ai ricchi per dare ai poveri e che si innamora della bellissima Lady Marian. Troviamo poi Little John, l’inseparabile amico di Robin sempre al suo fianco in tutte le peripezie; Lady Belt, fidata amica e confidente di Marian; il disonesto principe Giovanni sobillato dal perfido consigliere Sir Snake e l’amorevole e generoso Fra Tuck.
Diretto da Mauro Simone, con le musiche di Beppe Dati e le coreografie di Gillian Bruce, lo spettacolo vede protagonisti Fatima Trotta, Gabriele Foschi, Giulio Benvenuti, Federica Celio, Maurizio Semeraro e Andrea Verzicco.
Intervista a Manuel Frattini
“Quali sono le doti di Robin Hood?”
Sono qualità talmente rare da diventare superpoteri : coraggio, lealtà e onestà. Sono forse gli aspetti più belli di questo Robin Hood 2.0.
“Lo spettacolo ha le stesse musiche di Beppe Dati scritte per quello precedente in cui interpretavi il medesimo ruolo. L’allestimento di Mauro Simone, che ha scritto anche il copione, è però completamente diverso. Per te è più stimolante riprendere un personaggio aggiungendo qualcosa o interpretarne uno nuovo?”
La chiave scelta dal team creativo fa sì che questo diventi per me un ruolo completamente nuovo e che tutto diventi più stimolante. In questo caso l’approccio scelto è stato quello di realizzare un family show: questo non significa che sia uno spettacolo per bambini. Anzi, è rivolto a tutte le fasce d’età.
“In che modo questa leggenda senza tempo racconta la storia di un uomo che diventa eroe?”
Proponendo argomenti estremamente semplici come la forza dell’amore per una donna che gli viene negata. Un tema molto attuale è quello degli “invisibili”, cioè i poveri di cui parliamo nello spettacolo. Cerchiamo di lanciare un messaggio semplice ma forte ed efficace.
“Rispetto al cartoon della Disney c’è una verità più umana nei rapporti tra i personaggi?”
L’allestimento di questo “Robin Hood” è più vicino dell’altro alla versione disneyana, soprattutto per quanto riguarda i colori e le proiezioni molto animate che traghettano il pubblico da una scena all’altra. Nel cartoon i due protagonisti sono delle volpi e nei costumi ci sono elementi che ricordano gli animali creati da Walt Disney. Ovviamente nel nostro caso è stata scelta una chiave più umana: non ci muoviamo né parliamo come animali. Li ricordiamo, ma li rappresentiamo come uomini e donne.