MUSICA E RISATE NEL “MY ROCKY HORROR” DI ALICE PIERRO

Sweet transvestite

Chi di noi non ha mai riso fino alle lacrime davanti al Rocky Horror Picture Show? A teatro o al cinema, rimane sempre un musical intramontabile. Alice Pierro, al Teatro Delfino di Milano dal 31 marzo al 2 aprile, presenta la sua versione scritta a quattro mani con Claudio Catarinella e da lei diretta e prodotta con ATeam.

Il folle piano di Frank’n Furter di dare vita a Rocky, il suo giocattolo sessuale perfetto, prende dunque vita un’altra volta . A farne le spese sono Brad e Janet, una coppia normalissima capitata per caso in un terrificante castello, sede dell’Annuale Convegno Transilvano, dove a fare “gli onori di casa” è proprio lo scienziato travestito più folle della storia.

Quattro domande ad Alice Pierro

“Che tipo di impostazione ha voluto dare al suo spettacolo?”

Un’impostazione spettacolare! Scherzi a parte, ci tengo a sottolineare in primo luogo che i dialoghi sono in italiano. Il pubblico del “Rocky Horror” è estremamente esigente, ci tiene molto alla fedeltà. Quindi per essere il più possibile fedeli all”originale, nella traduzione abbiamo fatto i salti mortali. Inoltre le musiche e le canzoni sono in inglese e suonate rigorosamente dal vivo con un’orchestra. Questo crea un effetto meraviglioso sul pubblico per quanto riguarda l’audio. Poi gli abbiamo dato un’impostazione un po’ gotica che richiama sia il film sia i musical del momento. Dal punto di vista della coreografia, a differenza di molti altri “Rocky Horror”, ci sono molti controscena e un corpo di ballo vero e proprio che partecipa dall’inizio alla fine a tutto lo spettacolo.

“In che cosa sta l’originalità di questa storia?”

Nella sua assurdità. La nostra compagnia ha voluto cogliere e sottolineare questo aspetto, cercando di renderlo il più comprensibile possibile, perché è un testo difficile. Ci siamo divertiti moltissimo a fare lo spettacolo  e a portarlo in giro.

“Oggi nessuno si stupisce né si scandalizza quasi più per niente. Possiamo ancora definirlo un musical trasgressivo?”

Sì, lo è sempre, perché presenta immagini di forte impatto. Ovviamente non c’è volgarità, ma l’intera scenografia ha qualcosa di trasgressivo. Poi ci sono meraviglia e stupore. Sia nel “Rocky Horror” originale che nel nostro.

“Secondo lei perché il suo successo è destinato a durare in eterno?”

Perché ci crediamo tantissimo e siamo bravi a crederci. C’è moltissima gente che ci lavora e che ci tiene. Non potrebbe essere diversamente.