“Mercurio”, intervista al cast

Quello che dobbiamo immaginare… Un vecchio marinaio e una ragazzina, un’isola deserta a picco sul mare di nome Morte Frontiere su cui c’è un castello e una barca che fa avanti e indietro dall’isola all’approdo della terra ferma chiamata Nodo.

Mercurio è uno spettacolo nato da un progetto di Corrado d’Elia, che ha anche firmato la regia, tratto da Mercurio di Amelie Nothomb, in scena al Teatro Litta di Milano fino al 20 marzo. Ne sono protagonisti Chiara Salvucci, Giovanna Rossi e Gianni Quillico.

La parola a Giovanna Rossi, Chiara Salvucci e Gianni Quillico

Che cos’è “Mercurio?”

Gianni Quillico: E’ una favola dark. Un percorso quasi mentale. Si svolge in un castello ed è una cosa molto particolare. Le due protagoniste vengono sequestrate da me in un gioco perfido, alla fine si svelerà un segreto e ci saranno anche dei finali aperti.

Chiara Salvucci: E’ una storia con una trama molto avvincente, che può sembrare una favola, ma che in qualche modo è archetipicamente anche un racconto di come l’amore e i rapporti possono essere a volte malati e strani, e di come il confine tra vittima e carnefice a volte sia abbastanza labile.

Che lavoro ha fatto Corrado d’Elia sul testo di Amelie Nothomb?

Giovanna Rossi: Ha fatto una trasposizione dal romanzo, perché Mercurio è un romanzo di Amelie Nothomb e quindi ha lavorato per metterlo in scena, con la fortuna che i personaggi del romanzo sono tre e sono rimasti tre anche nella trasposizione teatrale.

Gianni Quillico: Posso dire che la sera della prima abbiamo avuto la fortuna e il piacere di avere con noi Amelie Nothomb, che è venuta a presentare il suo ultimo libro prima dello spettacolo e poi si è fermata a vederci. Ci siamo visti in camerino ed era molto contenta. Avevamo tutti un po’ di paura perché il finale è diverso dal romanzo, invece ha sposato la scelta e la drammaturgia di Corrado in pieno, le è piaciuto moltissimo tutto.

Il Mercurio del titolo fa riferimento a un elemento chimico, a un pianeta o a un dio alato?

Chiara Salvucci: Ne escludiamo una: il pianeta, ma non possiamo rivelare altro.

Perché in questa isola le cose non sono mai quello che sembrano?

Gianni Quillico: Perché è un po’ un gioco mentale, quindi le cose possono cambiare a seconda di come si vedono. Tutti e tre i personaggi sono un po’ ambigui, particolarmente il mio, però, forse per amore, loro hanno dei percorsi più miti.

Chiara Salvucci: Sono personaggi complessi, anche quello di Gianni in fondo in fondo forse non è così cattivo come pensiamo.

Gianni Quillico: Forse ha un eccesso di amore, però è anche patologico perché vuole per sé la bella ragazza e la sequestra.

  • Intervista video di Andrea Simone
  • Si ringrazia Alessandra Paoli per la collaborazione
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