Il Teatro del Vigentino, casa dell’improvvisazione teatrale di Milano dal 2005, col patrocinio del Municipio 5, ha il piacere di ospitare per la prima volta sul suo palco l’Opera lirica, in un nuovo formato. Sulle note di Giacomo Puccini, la compagnia operistica FILRŌ, porta in scena uno dei testi più famosi del mondo della lirica: una Tosca dal “taglio” originale, dinamica e con una drammaturgia ricca di colpi di scena.
Un vero thriller in musica, in un intreccio che parla di fughe di dissidenti politici, omicidi, suicidi, gelosia e ovviamente amori passionali.
Tosca è in scena sabato 11 marzo al Teatro del Vigentino con la regia di Filippo Rotondo, presente anche in scena nel ruolo di Scarpia. Al pianoforte e come direttore musicale troviamo Maria Silvana Pavan; nel ruolo di Tosca c’è Beatrice Amato, in quello di Caravadossi Zi-Zhao Guast. Nel cast anche Federico Guidi e Xuè Pei.
La parola a Filippo Rotondo
Che tipo di “Tosca” avete messo in scena?
Lo spettacolo che metteremo in scena al Teatro del Vigentino sarà in formato ridotto, nel senso che sarà completo dal punto di vista teatrale. Ci saranno i costumi e le scene, ma sarà ridotto nei tempi, nel senso che uno spettacolo che di solito dura due ore e mezza-tre ore come un’opera completa, nel nostro caso durerà un’ora e mezza.
In che cosa sta la modernità della “Tosca” di Giacomo Puccini?
La Tosca di Giacomo Puccini è forse una delle opere più rivoluzionarie dal punto di vista drammaturgico. Si tratta di un grande thriller, come se fosse quasi l’antenato di un film o di un giallo. Anche a livello musicale Puccini riesce a ricreare degli effetti terribilmente moderni che raccontano il dramma di Tosca.
Con quale criterio è avvenuta la scelta degli attori?
Siamo una compagnia di ragazzi under 35, quindi tutti gli artisti coinvolti in questo spettacolo sono gli artisti del nostro gruppo e della nostra compagnia. Ovviamente noi abbiamo diverse voci e abbiamo scelto le più adatte a questi ruoli.
Che tipo di lavoro è stato fatto rispetto all’opera originale di Puccini?
Ho cercato di mantenere intatta tutta la struttura drammatica. In realtà, quindi, non si sentirà la mancanza di qualcosa all’interno di questa riduzione. Ci saranno però tutte le parti fondamentali. Non è uno spettacolo di prosa, bensì di opera lirica. Ci saranno i cantanti e canteremo. Abbiamo semplicemente ridotto la durata dell’opera.
- Intervista di Andrea Simone
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- Si ringrazia Luca Cecchelli