Roberto Rustioni, “In fedeltà”

Avete mai immaginato di vivere un appuntamento al buio, a teatro? Se siete single e state cercando la persona giusta, questo spettacolo potrebbe essere l’inizio di qualcosa di bello. Se invece avete una felice vita di coppia, ci interrogheremo insieme sull’amore.

In fedeltà è in scena al Teatro Filodrammatici di Milano fino al 27 novembre. Scritto da Rob Drummond, tradotto da Chiara Fioravanti e Roberta Arrigoni, lo spettacolo vede come unico protagonista Roberto Rustioni, che ha anche firmato la regia.

La parola a Roberto Rustioni

Che tipo di giudizio dà sull’amore?

Io non do giudizi perché a me non piace farlo. Non li dà nemmeno In fedeltà, il testo dello spettacolo, perché è in realtà un happening partecipato in cui il pubblico ed io ci facciamo delle domande sull’amore divertendoci in maniera molto leggera. L’amore è un mistero. Per quanto anche la scienza abbia provato a carpirne i segreti e i meccanismi dal punto di vista clinico, rimarrà sempre un amore, quindi non si possono dare giudizi.

Che tipo di binomio è quello costituito da tradimento e amore?

Purtroppo, per certi versi, è un binomio indissolubile, nel senso che a un certo punto dello spettacolo c’è una videoproiezione che dice: “Tradire o no tradire? Questo è il problema”. E’ quasi un dilemma amletico, nel senso che la reciproca fedeltà, portata avanti per tanto tempo, è quasi un ideale, un’utopia. Il tradimento è una prospettiva e una possibilità che è sempre dietro l’angolo per tanti motivi, senza dare giudizi. Il discorso sulla fedeltà e l’infedeltà è qualcosa che tocca chiunque, anche solo come pensiero e tentazione, nonostante poi magari non accada nella realtà. Infatti a un certo punto io faccio delle domande al pubblico per sapere se consideri infedeltà delle situazioni anche solo sognate, delle fantasie.

Perché questo spettacolo è stato definito un game show?

Perché è un grande gioco teatrale, nel senso che durante la serata io organizzo un appuntamento al buio tra due single veri attraverso dei giochi divertenti e poi creiamo questo primo appuntamento con questa coppia. Questo avviene con l’aiuto e la partecipazione di tutti gli altri spettatori della platea, che verranno coinvolti con delle domande e dei giochi. E’ quindi un lavoro assolutamente partecipato, un gioco a cui tutti partecipano. Poi, in più, Rob Drummond, l’autore scozzese del copione originale, si è chiaramente ispirato a livello drammaturgico al mondo dei real dating televisivi e ai social di tutte le piattaforme di incontri e di appuntamenti che negli ultimi anni sono molto usate, anche a livello transgenerazionale.

Siamo di fronte a un esempio di teatro partecipato?

Assolutamente sì. In fedeltà è un classico esempio di teatro partecipato in cui si innesta anche un altro filone drammaturgico contemporaneo molto interessante. Mentre questo gioco del primo appuntamento a teatro con il pubblico si sviluppa e si evolve durante la performance, il performer porta avanti un filone autobiografico che ha una qualità di autofinzione, un’altra qualità della drammaturgia contemporanea emersa negli ultimi anni in Europa ma non solo. E’ una biografia molto interessante del performer che viaggia sul filo del rasoio della verità e della finzione e che gioca con il pubblico.

  • Intervista di Andrea Simone
  • Foto in evidenza di Barbara Francoli
  • Si ringrazia Anna Defrancesco
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