Il Teatro San Babila di Milano propone fino a domenica 13 novembre “Chi è di scena”, uno spettacolo scritto e diretto da Alessandro Benvenuti con Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti.
Uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro scomparso improvvisamente dalla scena e apparentemente senza un plausibile motivo da cinque anni viene rintracciato per un caso fortuito da un giovane fan. A lui l’uomo decide di rilasciare un’intervista. Spiega così le ragioni della sua scelta e svela il mistero che si è creato intorno alla sua storia. Lo invita poi a casa sua. Testimone silente di quest’incontro è una giovane donna che, giacendo seminuda su una chaise-longue di spalle ai due sembra dormire un sonno profondo. Invece…

Teatro.Online ha intervistato Alessandro Benvenuti, autore e regista dello spettacolo.
“Chi è di scena è la storia di una vicenda che si tinge di giallo?”
“Sì. E’ un’intervista tra un attore che è scomparso dalla scena da cinque anni misteriosamente e un giovane studente dell’accademia che va a intervistarlo. Testimone silente di quest’intervista è una ragazza che sembra dormire seminuda su una chaise-longue. Questo è un po’ il quadro in cui si svolge questa strana e surreale intervista. Si tratta di coniugare il linguaggio comico con la struttura del thriller”.
“Che tipo di linguaggio usi nei testi che scrivi per rivolgerti al pubblico?”
“Cerco l’armonia delle parole. Tento di fare in modo che l’armonia delle parole diventi quasi un’azione. Bisogna trovare tutte le possibili musicalità. E’ il fascino che le parole messe le une accanto alle altre riescono ad emanare sulla scena. Sembra un discorso teorico ma in realtà è il piacere di dare un senso alle cose e alle parole che vengono dette affinché non ci sia niente di superfluo e tutto vada nella direzione della suspense come in questo caso o del divertimento che comunque serve sempre per far trattenere il fiato al pubblico. Le parole vanno usate per affascinare il pubblico”.
“Perché, come spesso succede nei tuoi lavori, quel che accade si scopre tutt’altro che vero?”
“Perché io credo nel teatro della sorpresa. Il teatro della sorpresa è quello di cercare di sorprendere il pubblico fatto da tanti santi che pagando un biglietto ti permettono di vivere. Quindi il minimo che possa fare è ringraziarli tentando di sorprenderli in senso buono”.
“Quali sono state le tue fonti di ispirazione per scrivere Chi è di scena?”
“In questo caso la conoscenza del mio compagno di palcoscenico Paolo Cioni. L’altra protagonista è Maria Vittoria Argenti. Quando io incontro una persona di talento penso a come sarebbe bello lavorare con lei. Ci siamo incontrati sul set dei Delitti del barlume che giriamo tutte le estati per Sky ed è nata questa grande amicizia. Da parte mia c’è stato questo desiderio di scrivere un personaggio cucito addosso a lui. E’ una persona piacevolissima, un attore bravissimo pieno di talento, molto simpatico, con il quale condividere la scena e un pezzo di vita è davvero bello”.