“Se devi dire una bugia dilla grossa”

Torna a calcare i palcoscenici la commedia in due atti di Ray Cooney, Se devi dire una bugia dilla grossa. L’allestimento è ispirato a quello originale della ditta Garinei & Giovannini, con il famoso girevole che rappresenta di volta in volta la hall dell’albergo e le due camere da letto, dove si svolge la vicenda del politico De Mitri, che vorrebbe intrattenere relazioni extraconiugali con un membro femminile dell’opposizione. La situazione gli sfuggirà subito di mano, dando il via ad una girandola di equivoci, battibecchi e colpi di scena sempre più fitti, all’insegna del più sano divertimento.

Paola Quattrini, Gianluca Ramazzotti, Paola Barale e il regista Luigi Russo

Se devi dire una bugia dilla grossa è in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 29 marzo al 10 aprile. La versione italiana è di Iaia Fiastri. La nuova messa in scena è di Luigi Russo, basata sulla regia originale di Pietro Garinei. Il cast è formato da Paola Quattrini, Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Nini Salerno, Cristina Fondi, Marco Cavallaro, Sebastiano Colla, Sara Adami e Ilaria Canalini, con la partecipazione straordinaria di Paola Barale.

Immagini del canale Youtube “Festival teatrale di Borgio Verezzi”

Intervista a Paola Quattrini, Paola Barale, Gianluca Ramazzotti e al regista Luigi Russo

Quanto è rimasto della versione originale di Garinei & Giovannini?

Paola Quattrini: Intanto la struttura, che è la cosa più importante. Non è facile in questo momento particolare di crisi vedere uno spettacolo con una scena come la nostra. Partiamo perciò da questo, perché il pubblico si stupisce quando vede i famosi girevoli. Una sera anche dei ragazzi giovanissimi, disattenti forse dal teatro, sono stati catturati dal movimento della scena. Gianluca Ramazzotti con Produzione Ginevra si è impegnato molto in questo spettacolo. Essendo un produttore privato, è un aspetto da sottolineare.

Gianluca Ramazzotti: Soprattutto bisogna far tornare il pubblico nei teatri come già sta facendo. Io vedo sempre in giro molti tendaggi che camuffano le scenografie. Il teatro è fatto di scene costruite perché gli spettatori devono avere la sensazione della realtà. Con il Covid c’è stata più l’impressione che si reinventasse qualcosa. Questa commedia non si può fare con i tendaggi. Servono le porte e una struttura solida importante, che lo è proprio perché rende lo spettacolo credibile e verosimile.

La gente quindi si diverte tanto perché siamo dentro un albergo, che esiste ed è reale, con le stanze, i bagni, gli ascensori, la hall. Avrei voluto fare una riduzione di questa commedia ma non è possibile, anche perché nel 1986 e nel 2001 è stata prodotta da Garinei. Non potevamo quindi essere da meno. La struttura e l’edizione dovevano essere le stesse. Poi il nostro regista Luigi Russo l’ha attualizzata ed è partito da quell’edizione per fare un 2.0 molto libero.

Cos’è cambiato nei giochi di potere della politica rispetto ad allora?

Gianluca Ramazzotti: Non è cambiato niente. Noi abbiamo solo modificato i nomi, non abbiamo fatto nient’altro. Voi vi renderete conto di come, cambiando i nomi, la situazione sia sempre la stessa e la gente rida ugualmente. Noi facciamo addirittura un nome che non è più in Parlamento, ma la gente si diverte lo stesso.

E’ giusto dire che tutti i personaggi si trovano invischiati in una situazione più grande di loro?

Paola Barale: Sì, ma il punto è che una bugia ne innesca un’altra.

Gianluca Ramazzotti: Si parte da una piccola menzogna che diventa una valanga.

Paola Quattrini: E’ meglio non dire bugie!

Gianluca Ramazzotti: Per questo se si deve dirla, bisogna dirla grossa! Perché se la si dice piccola, poi occorre dirne altre cento.

Questo spettacolo è stato pensato anche per festeggiare i cento anni della nascita di Pietro Garinei. Volete tracciarne un ricordo?

Paola Quattrini: Pietro Garinei è la persona che manca di più nel teatro italiano. Era importantissimo, insostituibile, un vero signore, un uomo che andava nei piccoli teatri pagando il biglietto per scoprire nuovi talenti, un appassionato che si è dedicato completamente al teatro. E’ assolutamente insostituibile.

Luigi Russo: Un maestro per tutti noi.

  • Intervista video di Andrea Simone
  • Si ringrazia Manola Sansalone per la collaborazione
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