“SISTER ACT”: UNA MINA VAGANTE IN CONVENTO

Sister Act è la storia di Deloris Van Cartier, una scatenata cantante dei night club di Philadelphia. Quando diventa suo malgrado la scomoda testimone di un omicidio, la polizia decide di metterla al sicuro in un posto in cui nessuno penserebbe mai di cercarla: un convento! Deloris però non è proprio fatta per il dimesso stile di vita monacale. Travestita da suora, fatica non poco per farsi accettare dalla rigorosa Madre Superiora.

La videointervista a Elisa Dal Corso e Dario Caldini

Su libretto originale di Cheri e Bill Steinheller, con la musica e le liriche originali di Alan Menken e Glenn Slater, Sister Act arriva al Teatro Nuovo di Milano il 19 e il 20 gennaio e al Teatro Politeama di Piacenza dal 7 al 9 febbraio. La regia e le coreografie sono di Dario Caldini, mentre la direzione musicale è affidata a Elisa Dal Corso (anche protagonista in scena) e quella dei cori a Paola Gandolfi. Nel cast troviamo Gloria Enchill, Giovanni Michelotti, Marco Pagani, Annalisa Missieri, Benedetta Cesare, Enrico Cattivelli, Francesco De Angelis, Simone Scrivani, Pietro Fenucci, Manuele Mozzi, Sabrina Pancali, Alessandra Ferrari e Marta Boledi.

Quattro domande ad Elisa Dal Corso e Dario Caldini

“In che cosa sta la forza di questo musical?”

Elisa Dal Corso: “Questo musical è sicuramente particolare perché ha il suo exploit nel coro delle suore, quindi i momenti più emozionanti sono quelli corali. C’è una protagonista, però la portata vocale e coreografica del coro è immensa . C’è spazio per ogni personaggio per trovare il proprio io e la propria sfumatura attoriale, perché è molto adatto alla nostra compagnia. Siamo tanti talenti e tante donne, quindi “Sister Act” è perfetto. Inoltre è un musical molto stimolante dal punto di vista attoriale, perché si passa da scene in cui si ride a crepapelle a momenti molto commoventi. Ogni attore deve fare un lavoro su di sé sia comico che drammatico, anche se non si arriva mai al dramma vero.”

Quanto risalta l’ironia, componente fondamentale dello spettacolo?”

Dario Caldini: “Innanzitutto l’ironia è una componente fondamentale grazie alla protagonista Gloria Enchill, che proviene dal mondo della musica gospel. Noi l’abbiamo incontrata per caso e abbiamo imparato a conoscerla durante la preparazione. Anche nella vita privata è molto simile al personaggio di Deloris Van Cartier, quindi anche grazie a lei che ha tantissime scene comiche, persino durante il famoso omicidio, Gloria farà molto ridere perché ha delle battute molto comiche. Ognuna delle suore è sicuramente una macchietta, ha un proprio essere e saranno molto divertenti per il pubblico.”

“In che modo Deloris riesce a farsi apprezzare e ad amare dalle sorelle del convento?”

Elisa Dal Corso: “La comicità del musical sta proprio nel fatto che si incontrano due mondi che non c’entrano niente l’uno con l’altro e che nella vita normale non si incontrano mai: c’è il mondo canonico, della chiesa, istituzionalizzato e con regole ben precise e il mondo dei night club di Deloris che è totalmente diverso. Quindi dal contrasto tra queste due essenze nasce la comicità. Però durante lo show Deloris riesce ad essere amata dalle sorelle perché si scopre che il desiderio è comune. Sia Deloris che il gruppo delle suore vogliono aprirsi, cantare e lasciarsi andare ognuna a modo proprio, però alla fine si arriva allo stesso obiettivo. Quindi sul finale del musical si scopre che cantare per Dio e cantare per l’uomo sono la stessa cosa. Questo è il messaggio più bello dello spettacolo.”

“Ancora una volta ci viene raccontata la storia dei buoni che vincono contro i cattivi e del male che trionfa sul bene?”

Dario Caldini: “E’ una bella domanda. Sicuramente non c’è uno che vince e uno che perde. Ci sono dei cambi di visione, nel senso che Deloris nasce come un personaggio super egoista e super concentrato su se stesso; ha una relazione con Curtis Jackson, un criminale, interpretato da Francesco De Angelis. Poi fa una riflessione su di sé e scopre di volere quello che non ha voluto prima: non voleva entrare in convento ma alla fine ci ritorna spontaneamente. Chiaramente il cattivo vero, Curtis Jackson, finisce in prigione, però probabilmente anche lui vede sotto un’altra luce la sua fidanzata: capisce che non può più avere le donne e trattarle come oggetti. Ci sono tantissimi messaggi come quello di saper credere in se stessi anche se si pensa di non avere alcun talento. Suor Maria Roberta, interpretata da Elisa Dal Corso, è la prima che si scopre cantante dopo che Deloris l’aiuta a cantare, però è difficile dire che il bene vince sul male.”

  • Intervista video di Andrea Simone
  • Si ringrazia Isabella Rotti per la gentile collaborazione