“SOSPIRI”: UN AMORE CHE TI CAMBIA

Lo spettacolo Sospiri ci racconta di Mimì, che con la sua Alfetta carica di “bionde”, ci conduce tra le storie di chi ogni giorno desidera, perde, insegue e fugge, rimpiange ricchezze mai possedute e spera ciò che sembra impossibile.

L’amore e una macchina di contrabbandieri viaggiano molto veloci e forse l’amore è una merce di contrabbando. E’ qualcosa da nascondere. E’ qualcosa di vietato, specialmente se gli oggetti cui si rivolge non sono oggetti canonici, ma diversi e pieni di quella straordinarietà tipica del sogno. Questa macchina, con Gabriele Genovese al volante comandato dalla regia di Elisabetta Carosio, correrà dal 16 al 18 marzo al Teatro Linguaggicreativi di Milano.

La parola a Elisabetta Carosio

“Chi è Mimì Tussi Tussi?”

E’ l’autista dei contrabbandieri. Il contrabbando di Brinidisi è un fenomeno durato dai primi anni ’80 al 2000, quando l’operazione Primavera lo eliminò definitivamente. Mimì Tussi Tussi è il guidatore cui i contrabbandieri affidano i carichi più difficili, quello che guida meglio l’Alfetta truccata per andare più veloce.

“E’ per questo che lo hanno eletto il loro braccio destro? Perché guida come una scheggia?”

Sì, esatto. E’ l’asso del contrabbando, quello che quando c’è qualcosa di più difficile per chiunque altro è sempre a disposizione perché non fa nient’altro nella vita. E’ lo scemo del villaggio, quello che si sospetta sia nato con una rotella fuori posto. Quindi per la società la sua unica grande abilità è quella di saper guidare l’Alfetta e portare le merci di contrabbando al sicuro meglio di chiunque altro nei cascinali abbandonati dove venivano nascoste.

“L’amore lo farà cambiare?”

C’è un momento in cui Mimì decide di andare con Nello, un amico che si porta sempre dietro, su una barca che però lui non sa pilotare. A metà del viaggio intrapreso per divertimento, l’imbarcazione si blocca in mezzo al mare e loro rimangono in balìa di una tempesta. Mimì cade dalla barca, si perde e nessuno lo trova più per tre giorni che lui passa sotto al mare con una sirena di cui si è perdutamente innamorato. A un certo punto lo ritrovano sulla riva e lui non vede più la sirena.

“E’ questo il sogno che gli permette di andare avanti e gli dà forza: ritrovare la sirena?”

Tutti lo giudicano matto per un amore ritenuto impossibile e perché non credono che questa sirena esista. Però lui l’ha vista e ne parla di una cosa reale a tutti gli effetti. E’ proprio da questa certezza che lui trae la forza di tornare in riva al mare per dieci anni ad aspettarla e quella per decidere di raggiungerla e ritrovarla. Non dico se questo avverrà o meno. Per scoprirlo invito tutti a venire a vedere lo spettacolo.