Due brillanti e creativi spin doctor perennemente complici e rivali, l’ascesa di un movimento politico, l’arresto di un sindaco per corruzione. Sono queste le tematiche di Spin: serata di teatro sonoro autopromozionale. Lo spettacolo, prodotto da Proxima Res, è in scena al Teatro della Cooperativa dal 20 al 21 dicembre e ci presenta un universo politico di comunicatori capaci di manipolare la realtà. Scritto da Renato Gabrielli e diretto da The Spin Masters, vede protagonisti Emiliano Masala, Massimiliano Speziani e Gaetano Cappa.
Intervista a Renato Gabrielli
“Quello dello spettacolo è un mondo parallelo alla realtà, ma non così diverso?”
“E’ un mondo completamente inserito nella nostra realtà, perché in questo caso ci concentriamo sulla comunicazione politica. Spin si rifà agli spin doctor, i consulenti che insegnano ai politici a raccontare storie coinvolgenti. Questo linguaggio della comunicazione politica è però a mio avviso paradigmatico di una modalità di parlare dilagata ovunque nei rapporti tra le persone al di fuori della politica. Ha preso piede anche tra la gente comune. E’ legato alla necessità di usare il linguaggio per “vendersi”, per proporsi, per costruire una storia intorno a se stessi appetibile per gli altri. Lo vediamo sui social in modo dilagante e quotidiano.“
“Che cosa si intende esattamente per teatro sonoro?”
“Nel nostro caso il testo è incentrato sul linguaggio della comunicazione. Abbiamo due leggii con gli attori che sono Massimiliano Speziani ed Emiliano Masala che eseguono la partitura testuale e una postazione musicale con Gaetano Cappa.”
“Il motivo della sottovalutazione del potere della retorica da parte della gente è dovuto al bombardamento delle immagini cui siamo quotidianamente sottoposti?”
“Sì, sono assolutamente d’accordo. Sono immagini, ma anche parole. Il nostro teatro sonoro si concentra soprattutto sull’aspetto della parola, anche se magari è impoverita e semplificata. Una parola che magari veicola con indifferenza contenuti opposti tra loro, ma convincenti retoricamente. All’interno del nostro lavoro assume un andamento ritmico musicale un po’ incantatorio, Sottolineo che non è un bombardamento di immagini, ma anche di parole. Le immagini lo amplificano ancora di più.”
“E’ uno spettacolo che punta il dito contro un determinato gruppo politico italiano?”
“Si rivolge a un tipo di retorica che accomuna diversi movimenti e partiti, perché l’idea del cambiamento a tutti i costi – o della retorica del cambiamento che poi effettivamente non avviene – unisce varie parti politiche. Ognuno è libero di fare i propri collegamenti in questa chiave.“
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Giulia Tatulli per il supporto professionale