Supermarket – A modern musical tragedy è uno spettacolo fuori dal comune, pieno di canzoni originli, di situazioni surreali, di risate e di poesia. A tratti senza parole. Perché quello che succede dentro a un supermercato lascia proprio così. Supermarket è un “non musical” costruito con nove attori e una partitura sonora di canzoni originali, a cui si aggiunge un sound design costruito con suoni e rumori ripresi in un vero supermercato, con una serie di annunci ad hoc e una drammaturgia originale.
Con libretto, testi, musiche e regia di Gipo Gurrado, lo spettacolo è in scena al Teatro Fontana di Milano fino al 27 gennaio. Ne sono protagonisti Federica Bognetti, Francesco Errico, Andrea Lietti, Roberto Marinelli, Isabella Perego, Elena Scalet, Andrea Tibaldi, Cecilia Vecchio e Carlo Zerulo.
Parla Gipo Gurrado
“Cosa significa che questo spettacolo è un non musical?”
“Significa che non riusciamo a dargli una definizione e quindi ogni tanto discutiamo tra di noi. Tecnicamente è un musical, perché la drammaturgia viene portata avanti dalle canzoni, però non vogliamo nemmeno dare l’impressione che sia quel tipo di musical, perché l’immaginario collettivo rimanda subito a “Peter Pan” o “Mamma mia”: è una cosa molto diversa. Quindi è un musical ma non è un musical. Alla fine ci siamo fermati sul non musical. Siamo in attesa di trovare una definizione più giusta. Fortunatamente non c’è e questo mi fa pensare che sia una cosa abbastanza originale.”
“Cosa succede veramente in questo supermercato?”
“Tutto e niente, perché in quei tre quarti d’ora in cui si sta dentro non succede molto. Si sta in coda, si cerca di arrivare prima di qualcun altro alla cassa che apre. In questo spettacolo succedono tantissime cose molto divertenti, che a noi passano inosservate quando andiamo al supermercato perché siamo indaffarati e pensiamo ad altro, ma in realtà sono delle piccole storie in questo microcosmo che si crea da quando entriamo a quando usciamo. Quindi succedono molte cose. E’ un insieme di cose molto bizzarro e molto strano.”
“Quali sono le disavventure in cui incappano i protagonisti?”
“Le disavventure sono quelle tragiche di non aver pesato il broccolo o di essere in coda a una cassa che apre, chiude, riapre e poi richiude, o piuttosto per una donna di essere corteggiata in coda da qualche bellimbusto che è convinto di essere il più attraente di tutti. Le disaventure sono varie e tragicomiche, roba da poco, però fanno parte della quotidianità.”
“Chi c’è veramente al centro del racconto?”
“Al centro del racconto c’è l’uomo di oggi che non deve più andare a procacciarsi il cibo uccidendo i cinghiali nel bosco, ma riempie il carrello della spesa per far magiare se stesso e la propria famiglia. Ovviamente è meglio che andare nel bosco armati di arco e frecce, però è comunque un segno dei tempi. E’ un’altra battaglia che dobbiamo fare una volta alla settimana per far mangiare la nostra famiglia, quindi al centro c’è l’uomo di oggi che vive in una grande città e che è in mezzo a questo delirio. Io sono andato spesso al supermercato non per fare la spesa, ma per registrare l’audio e per andare a osservare. Quando si va al supermercato non per fare la spesa ma per guardarsi intorno, è un’esperienza molto interessante, quindi al centro c’è proprio l’uomo di oggi.”
- Intervista video di Andrea Simone
- Si ringrazia Martina Parenti per la gentile collaborazione