“TEATRO DELUSIO”: SONO DI SCENA LE MASCHERE BERLINESI

Lo spettacolo Teatro Delusio della compagnia internazionale berlinese Familie Flöz gioca con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale: in scena e dietro le quinte, fra illusioni e disillusioni nasce uno spazio magico carico di toccante umanità che vede protagonisti tre tecnici di scena: Bob, Bernd e Ivan.

L’intervista a Gianni Bettucci,
manager della compagnia berlinese Familie Flöz

Al Teatro Menotti

Teatro Delusio è in scena al Teatro Menotti di Milano fino al 17 febbraio.
Scritto da Paco González, Bjorn Leese, Hajo Schuler e Michael Vogel (quest’ultimo anche regista e interprete sul palco), lo spettacolo vede protagonisti Andrès Angulo, Dana Schmidt, Bjorn Leese, Johannes Stubenvoll, Daniel Matheus, Thomas van Ouwerker, Sebastian Kautz e Hajo Schuler. Gianni Bettucci è invece il manager di FAMILIE FLÖZ da molti anni.

Intervista a Gianni Bettucci

“Di che cosa parla esattamente Teatro Delusio?”

“Del teatro nel teatro. Noi mostriamo esattamente ai nostri spettatori “il dietro le quinte”, cioè tutto quello che succede durante uno spettacolo in un teatro con i tecnici, i ballerini, gli attori e i cantanti d’opera. Abbiamo deciso di mettere al centro del “dietro le quinte” tre tecnici raccontando le loro storie e i loro sogni.”

“Quali sono le caratteristiche psicologiche e comportamentali dei tre protagonisti?”

“Innanzitutto Ivan, Bernd e Bob sono i tre clown, perché noi mettiamo in scena le gerarchie e le storie di potere fra tre persone. Questa è la stessa storia che si vede sempre nel circo. Quindi c’è Ivan, il boss e il più anziano, che comanda e ordina agli altri due clown Bernd e Bob di eseguire dei lavori nel teatro, ma loro combinano sempre casini: Bernd è il sognatore che sogna di innamorarsi della ballerina étoile, mentre Bob è quello più stupidino che spera un giorno di diventare attore, di non stare più dietro le quinte, ma di salire sul palcoscenico.”

“Ci racconti un po’ per sommi capi la storia di Familie Flöz?”

Familie Flöz nasce 25 anni fa nella valle della Ruhr nella scuola dove insegnava la famosa coreografa Pina Bausch, fondatrice della Folkwang Hochschule. Poi nel 2000 ci siamo trasferiti tutti a Berlino e lì abbiamo creato un centro dove proviamo e dove più di 30 persone fra clown, mimi e attori producono in un processo collettivo storie nate dal niente e da improvvisazioni. Ogni anno visitiamo più di 30 paesi e facciamo più di 150 spettacoli in giro per il mondo. Siamo una famiglia di dieci nazionalità molto variegata, colorata e buffa.”

“Più che allargata direi “intercontinenale”! Oltre che essere il manager di Familie Flöz, tu partecipi anche al suo processo creativo. Questo cosa implica e cosa significa?”

“I nostri processi creativi sono molto fluidi, nel senso che ognuno prende parte a tutti. Io sono il manager e ci sono gli attori che partecipano al processo organizzativo, contribuendo con idee e nuovi impulsi al mio lavoro. Quando io partecipo alle prove, do a mia volta nuove idee e nuovi stimoli. Più che un gruppo teatrale siamo una comune in cui tutti partecipano a tutto: un’idea degli anni ’70 che noi cerchiamo di trasportare nella contemporaneità.”

  • Intervista di Andrea Simone
  • Si ringrazia Linda Ansalone per la gentile collaborazione