“THAT’S LIFE”: 4 DOMANDE IN VIDEO A RICCARDO ROSSI

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Riccardo Rossi arriva finalmente a Milano con “That’s life – Questa è la vita”. In scena fino al 6 novembre al Teatro Leonardo, lo spettacolo è stato scritto a quattro mani dallo stesso Riccardo Rossi con Alberto Di Risio, che ne ha anche firmato la regia.

Che cos’è la vita? Difficile dare una risposta che forse non c’è, dato che è diversa per ognuno di noi. Per ogni fase della nostra esistenza, però, ognuno di noi ha qualcosa in comune. Da adolescenti seguivamo le mode e vestivamo tutti alla stessa maniera. Superati i 50, facciamo tutti più o meno i conti con esami clinici e check-up vari; i 40 sono i nuovi 20, l’età migliore. 20 anni? Magari averceli ancora! E 90? Arrivarci…

Teatro.Online ha intervistato Riccardo Rossi, che nella sua maniacale e ossessiva “schedatura del genere umano” ci racconta in “That’s Life” pregi e difetti della vita degli uomini.

“Quali sono state le tue fonti di ispirazione per scrivere questo spettacolo?”

“Soprattutto gli amici e i racconti dei parenti quando c’erano. Quindi sono tornato indietro con la memoria. Poi ovviamente ho dovuto mettere una parte di autobiografia, perché soprattutto nella fascia che va da zero a 15 anni, quando eravamo in mano ai nostri genitori, ho attinto a piene mani dalla mia vita personale di quando ero piccolo”.

“E’ una carrellata sulle diverse età del genere umano?”

“Esattamente. Ho diviso la vita per fasce d’età, come fossero della fasce orarie. Ho individuato dei punti in comune con tutte le fasce tra me e tuti gli altri. Prima ho provato a metterle in ordine cronologico. Però, se parti da quando sei nato e finisci quando devi morire, tutto è quasi scontato. Allora le ho alternate, trovando delle similitudini tra fasce d’età anche molto lontane tra di loro ma con dei punti in comune”­.­­­­­­­

“Che cosa abbiamo in comune per ogni fase della vita?”

“Direi il tempo che passa, che purtroppo iniziamo a contare dopo i 50 anni. Allo scoccare del mezzo secolo di vita suona il Big Ben della nostra esistenza e da lì cominciamo a vedere e a vivere le giornate in un altro modo. Prima questo succedeva in un’età molto più giovane. Una volta se a 30-35 anni vedevamo le foto dei nostri genitori, sembravano molto più anziani di noi alla nostra età di oggi. Invece adesso cominciamo a fare queste considerazioni non prima dei 50. Però oggi secondo me i 50 anni non hanno nulla di tragico. Sono solo l’età in cui ti devi mettere d’accordo con i dottori  e farti tutti gli esami, che una volta non si facevano, per cercare di tenere sotto controllo tutto quanto e mettere in sicurezza questa macchina meravigliosa che è il corpo umano. Di fatto è questo il grande scoglio”.

“L’obiettivo del tuo spettacolo è farci ridere di noi stessi?”

“Sì, di noi stessi e di tutto quello che ci succede intorno, perché alla fine non bisogna sempre prendere la vita seriamente. Si deve essere seri in certi momenti, ma in altri bisogna veramente farsi una risata, perché come dice mia madre la vita è una pinocchiata!”

Dopo il Teatro Leonardo di Milano, Riccardo Rossi sarà al Teatro Olimpico di Roma dal 15 al 20 novembre con il nuovo spettacolo “Così Rossi che più Rossi non si può”.
Sono previsti 6 suoi interventi alla nuova Edicola Fiore su Sky uno.
Dal 21 febbraio al 5 marzo 2017 riprenderà a Roma “That’s Life” presso il Teatro Greco.
“That’s life” sarà anche ad Alessandria, Orvieto, Botticino, Bari, Taranto, Cassino e L’aquila.