“THE EFFECT”: LA DEPRESSIONE SECONDO LA SCIENZA

In un’elegante clinica dove si fanno esperimenti farmaceutici su volontari a pagamento, Conni e Tristan sono due cavie da laboratorio sotto la supervisione della dottoressa Lorna James, che a differenza del soave Toby, il direttore dell’esperimento e suo ex amante, non crede che la depressione sia uno squilibrio chimico del cervello e che possa essere curata con i farmaci. The effect è in scena al Teatro Filodrammatici di Milano fino al 13 maggio. Lo spettacolo è stato scritto da Lucy Prebble, tradotto da Andrea Peghinelli, ed è diretto da Silvio Peroni. Ne sono protagonisti Alessandro Federico, Alessia Giangiuliani, Sara Putignano e Giuseppe Tantillo.

Intervista a Silvio Peroni

“Quali sono i temi principali affrontati in questo spettacolo?”

L’amore, l’esistenza, il cervello, la dopamina e che cosa causa l’amore. Quando ci innamoriamo siamo noi stessi o c’è qualcos’altro che provoca il nostro innamoramento?

“Si parla di depressione e di antidepressivi?”

Si parla di depressione, di antidepressivi, della loro funzione, ma anche del loro rapporto con questa società che comunque sembra caratterizzata da una malattia che colpisce maggiormente l’Occidente. 

“E’ uno spettacolo che presenta un approccio scientifico?”

No, un approccio scientifico è un meccanismo narrativo. Stiamo raccontando delle storie d’amore. Esiste effettivamente una problematica per cui ci si chiede se questi ragazzi che stanno testando un nuovo antidepressivo si innamorano a causa del principio attivo della dopamina o a prescindere da questo. La scienza viene tirata in ballo solo per capire come nasce e come si crea l’amore. 

“Che ruolo ha il senso di colpa in questo spettacolo?”

Dipende dai personaggi. Il senso di colpa ha lo stesso ruolo che ha per noi nella nostra vita e nel nostro percorso. Dipende da come il personaggio affronta il proprio sguardo verso il passato. Il senso di colpa è qualcosa che nasce quando si guarda il passato, quindi molto spesso ci sono persone che affrontano l’ansia del futuro ed esseri umani che guardano il proprio passato con un senso di colpa. Dunque esiste per qualche personaggio.