“UNO DI VOI”: MATER SEMPER CERTA EST, PATER NUMQUAM

Dopo un weekend all’insegna dei bagordi passato a ricordare i tempi dell’università e quelli di una giovinezza non più tanto giovane, quattro amici, tre uomini e una donna, tracciano un bilancio. Emergono così fallimenti, speranze e delusioni. La conclusione è una notte di sesso che porterà una nuova vita. Tre uomini e una donna, accomunati da un bambino. Chi dei tre è il padre?

Il trailer dello spettacolo

Prodotto da La Bilancia, Uno di voi è in scena al Teatro Martinitt di Milano fino al 26 gennaio. Scritto e diretto da Roberto Marafante, lo spettacolo vede protagonisti Mirko Corradini, Andrea Deanesi, Giuliano Comin e Maria Giulia Scarcella.

Andrea Deanesi e Maria Giulia Scarcella in una scena della commedia

Parla l’autore e regista Roberto Marafante

“Quanto sono immaturi e comicamente irresponsabili i protagonisti dello spettacolo?”

Devono fare i conti, scontrarsi con la realtà e con il fatto che si diventa grandi. E’ una crisi della generazione dei Millennial, cioè di quei 35enni che pensano di essere molto giovani, di poter fare tutto e di non avere problemi, che invece ci sono, nascono ed escono. Sono figli della nostra società e della nostra cultura che allungano la giovinezza e l’adolescenza all’infinito. E poi sono maschi, rimangono immaturi anche nel tempo per certe logiche molto maschili. Questo è importante.”

“Però c’è anche una donna…”

“Sì. Non è quella più matura ma ha elaborato la problematica che si diventa grandi. Quindi deve in qualche modo lottare contro questi eterni bambini. Come donna fa presto i conti con la realtà, perché ha il famoso orologio biologico.”

“L’arrivo di un bambino porta a un disequilibrio a alla rottura di quattro solide amicizie?”

Produce un problema, perché i tre uomini si trovano di fronte a un cambio di rotta. Non si crea un disequilibrio, ma è un problema più personale che di relazioni. Sono loro personalmente a dover fare i conti con la realtà. Non devono farlo TRA loro. Si sono sempre comportati come i vecchi amici dell’università, continuano a fare battute anche davanti a una realtà che si fa più concreta in un certo modo.”

“Però questa è anche una storia che non parla banalmente di sesso, ma impone serie riflessioni sul dovere di fare delle scelte e di avere una coscienza. E’ così?”

“Sì. Le donne hanno l’idea che noi uomini chiediamo di stare insieme a loro come se fosse un favore e la donna alla fine cede perché è accogliente. La protagonista ha una dimensione più fortuita dei rapporti, che però poi la mettono di fronte alla realtà più complessa di un figlio.”

“Il cinema ci ha fatto vedere due film simili alla sua commedia: “Tre uomini e una culla” e “Tre scapoli e un bebè”. Sono stati per lei fonte d’ispirazione o ha scritto tutto di suo pugno senza farsi condizionare da nessuno?”

Ho scritto tutto di mio pugno traendo però ispirazione da un trafiletto di cronaca: parlava di una donna che aveva un rapporto con tre ex amici. Uno di questi era addirittura il suo ex fidanzato.

Uno di voi sembra più Filumena Marturano al contrario: nella commedia di Eduardo De Filippo, Filumena aveva tre figli e non diceva al marito quale fosse il suo, in Uno di voi è l’opposto: la donna ha tre uomini e un figlio, e vuole dire a uno dei tre di chi è il bambino.

Il discorso che sottende questa commedia scava nella cultura maschile. Oggi la donna è giustamente al centro di una serie di pensieri e di riflessioni. L’uomo è in realtà l’anello debole di questa catena.

Secondo le ultime ricerche, l’infertilità appartiene di più all’uomo che alla donna; l’uomo è molto più delicato perché sembra che il testosterone sia influenzato da certe sostanze presenti nell’aria che lo fanno diminuire. Si parla poco o si comincia a parlare di “femminilizzazione” dell’uomo, che però è un’ipotesi molto scientifica. L’universo e la cultura maschile oggi vanno un po’ frantumandosi o almeno diventano molto più ridicoli di prima.”

  • Intervista di Andrea Simone
  • Si ringrazia Federica Zanini per il supporto professionale