“L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA E ALTRE CANZONI”

Un concerto dove le canzoni di Franco Battiato si uniscono alle parole di Luigi Pirandello e al suo Uomo dal fiore in bocca, in un mix di teatro-canzone, il tutto immerso nelle immagini proiettate che conducono lo spettatore in una dimensione onirica e a tratti surreale.

L’intervista video a Nicoletta Mandelli e Paolo Scheriani

Al Pacta Salone

L’uomo dal fiore in bocca e altre canzoni è in scena al Pacta Salone di Milano dal 4 al 7 aprile. I testi sono di Luigi Pirandello, mentre le musiche originali sono di Franco Battiato. La regia dello spettacolo è firmata da Nicoletta Mandelli e Paolo Scheriani, protagonista anche in scena.

Intervista a Paolo Scheriani e Nicoletta Mandelli

“Com’è possibile far convivere Pirandello e Battiato in uno spettacolo teatrale?”

Nicoletta Mandelli: “Si può fare. Sono due grandi personaggi e due grandi autori, quindi la nostra passione, il nostro amore e le capacità di Paolo di cantare e recitare hanno fatto sì che questi due personaggi e le loro parole si unissero in modo quasi naturale, anche se c’è stato un lavoro di scelta all’interno de L’uomo dal fiore in bocca di cui non abbiamo cambiato praticamente nulla. Il lavoro è stato di adattamento dell’entrata delle bellissime liriche e canzoni cantate dal vivo da Paolo all’interno del testo, quindi è come un percorso tra le parole di Pirandello e le parole, la musica e le canzoni di Battiato.”

“Che cos’avevano in comune Battiato e Pirandello?”

Paolo Scheriani: “Hanno in comune la capacità di ricamare con il linguaggio e le parole, una grande dimestichezza nel tessere una drammaturgia per quanto riguarda Pirandello e i testi delle canzoni per quanto riguarda Battiato. E’ come se fosse un macramé: c’è grande precisione e attenzione alle virgole, ai punti e alle pause. Quindi questa grande capacità di entrambi ha fatto sì che queste parole si unissero in modo quasi alchemico al di là delle nostre convinzioni e della nostra volontà. E’ stata una sorta di magia. Mettendo vicini questi due mondi, si sono improvvisamente uniti e hanno dato vita a qualcosa di altro, a una sorta di assemblaggio alla Duchamp. Insieme, tutto questo ha creato qualcosa di nuovo.”

“C’è in entrambi una forte tendenza alla spiritualità?”

Nicoletta Mandelli: “Sì, nel senso che questo esperimento ha creato uun momento in cui si sente questa continua ricerca di Pirandello
di un’altra vita e di un’altra dimensione ne L’uomo dal fiore in bocca.Battiato non fa altro e in fondo anche noi sia come artisti che come persone. La spiritualità è parte inscindibile della vita. Noi non abbiamo mai provato al Pacta e non sappiamo il risultato perché ogni volta cambia, però quando la musica di Battiato entra nelle parole di Pirandello si verifica una sorta di cambio di dimensione simultanea dentro a un percorso di profondità e di parole di Pirandello. A un certo punto si può volare con un’altra ricerca spirituale che Franco Battiato mette in tutto e che noi amiamo profondamente.”

“E’ uno spettacolo che si rifà alla tradizione del teatro-canzone?”

Paolo Scheriani: “E’ qualcosa che gli si avvicina ma ha una sua originalità. Noi stiamo dedicando molto gli ultimi anni a una sorta di teatro-canzone. Ci piace chiamarla una narrazione cantata. Abbiamo affrontato degli spettacoli raccontando la vita artistica e umana di Lucio Dalla, di Lucio Battisti, di Fabrizio De André, di Giorgio Gaber, di Enzo Jannacci. Raccontando la loro vita artistica e umana, raccontiamo anche uno spaccato di vita dell’Italia di quel momento. Per quanto riguarda questo spettacolo nello specifico, è qualcosa di diverso. Io lo definirei quasi un musical, perché le canzoni di Battiato entrano nella drammaturgia e il personaggio continua a raccontare attraverso le canzoni. E’ quello che succede nei canoni più classici del musical. Potremmo definirlo un musical un po’ particolare.”

  • Intervista video di Andrea Simone
  • Si ringrazia Giulia Colombo per il supporto professionale