LUCIA VASINI, FRANCA RAME E “MISTERO BUFFO”

Un’attrice talentuosa, di spessore e sensibile come Lucia Vasini porta in scena al Teatro Menotti di Milano fino al 17 marzo Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame. Si tratta di un’occasione imperdibile per riascoltare e apprezzare nuovamente una delle opere più famose del grande Premio Nobel. Emilio Russo firma la regia e ci presenta lo spettacolo con un’angolazione tutta al femminile: proprio quella di Franca Rame.

L’intervista video a Lucia Vasini

Intervista a Lucia Vasini

“Quali scelte porta a fare dal punto di vista narrativo e interpretativo l’idea di presentare un Mistero Buffo al femminile?”

“Le scelte sono quelle di utilizzare tutte le tecniche della commedia dell’arte, perché il nostro patrimonio italiano è ampio e noi sappiamo che nel 1400-1500 i comici dell’arte hanno praticamente inventato tutto. Anche il metodo dell’Actors studio è stato progettato da loro. Diciamo che immedesimazione, estraniamento e affabulazione sono le tre tecniche della commedia dell’arte. Dario Fo è stato quello che ha portato avanti questa tradizione rendendola contemporanea e riuscendo anche attraverso Mistero Buffo a ottenere il Nobel, che è più dell’Oscar! Quindi dobbiamo essere contenti di avere questo patrimonio in Italia.”

“Quanto è stata difficile per te questa sfida?”

“E’ stata difficile a livello mnemonico. E poi lo è tutte le sere, perchè comporta un grande sforzo fisico. Bisogna veramente essere degli atleti e quando uno comincia ad avere una certa eta, se non fa palestra….(ride). C’è un coinvolgimento emotivo totale, perché si passa attraverso vari registri: dal comico al brillante all’affabuazione al poetico fino al tragico in un’ora e un quarto. Quindi è una prova abbastanza tosta!”

“E’ uno spettacolo che ci presenta 50 anni di storia non solo del teatro ma anche del nostro Paese?”

Mistero Buffo è uno spettacolo che ha una potenza, perché comunque c’è anche una ricerca attraverso gli studi di Dario Fo e Franca Rame verso gli antichi testi medievali, molti dei quali sono vangeli apocrifi. Quindi paradossalmente è un testo comico e sacro allo stesso tempo. D’altra parte, nel Medioevo c’era il risus pascalis: durante Pasqua i preti raccontavano delle storielle e delle barzellette ai fedeli perché si pensava che l’ostia diventasse il corpo di Cristo solo attraverso la risata. Dunque i comici venivano chiamati nelle chiese. Quindi c’è una potenza molto forte, perché si va contro una serie di tabù e contro certi regolamenti, ma non vorrei aggiungere altro…”

“Perché è così importante mantenere viva la tradizione della cultura popolare?”

“Perché esiste una cultura popolare. Per tanti anni, fino al 1900 inoltrato, anche Benedetto Croce aveva detto che la cultura era dominio esclusivo della classe dominante. Quindi la rivoluzione culturale fatta da Dario Fo e Franca Rame è proprio immensa, perché nel 1969 davanti a tremila studenti, attraverso queste antiche giullarate e la voce degli oppressi, si è sancito un nuovo inizio in cui la cultura diventa patrimonio non solo della classe egemone ma anche di quella non dominante.”

  • Intervista video di Andrea Simone
  • Si ringrazia Linda Ansalone per il supporto professionale