“CANCUN”: STORIE DI AMICIZIA, SEGRETI E RIMPIANTI

In vino veritas?

Due coppie di amici vanno in vacanza a Cancun, la meta perfetta per festeggiare il ventennale della loro amicizia. Quando arrivano, il posto sembra davvero il paradiso terrestre. Tutto è idilliaco. Francesca e Giovanni, con Laura e Paolo, si godono il sole, il caldo e il mare dall’acqua cristallina. L’ambiente naturale è da sogno ma forse, per festeggiare il loro arrivo, alzano un po’ troppo il gomito. E lì cominciano i guai.

Marco Mattolini porta in scena fino al 9 aprile al Teatro San Babila di Milano Cancun, una commedia scritta da Jordi Galceràn, che vede protagonisti Pamela Villoresi, Blas Roca Rey, Giancarlo Ratti e Nicoletta Della Corte.

Intervista a Pamela Villoresi

“E’ solo colpa dell’alcol se vengono fuori i segreti più inconfessabili o si sarebbero scoperti comunque?”

Chissà! Qualche volta i segreti vengono a galla, altre uno se li tiene per tutta la vita, agendo di consegueza. Però magari rimangono chiusi in noi stessi. Se potessi dare un incipit a questo spettacolo, userei una frase di William Shakespeare che dice: “Non bisogna sognare troppo, perché poi i sogni si avverano e ti colgono di sorpresa”. E’ vero che siamo tutti in balia dei nostri desideri, ma siamo così sicuri che vorremmo ribaltare la nostra vita, se poi i sogni si avverano all”improvviso? Vorremmo davvero barattare la vita che viviamo con uno dei nostri sogni? 

“Il fatto di rendersi conto che la vita in passato sarebbe potuta andare diversamente li porta ad avere rimpianti?”

Sì, se la vita che conducono non gli somiglia troppo. Ma questo succede a ognuno di noi. E’ chiaro che i rimpianti ci portano a dire: “Io avrei voluto”. C’è un sacco di gente, soprattutto nelle città dove sono stata da piccola, come Prato dove sono nata, che mi incontra e mi dice: “Beata te!” Io mi sento ancora la vita davanti, Però è vero che io ho fatto in modo che la mia vita mi assomigliasse, con tanti errori che preferirei non rifare. E’ però una vita che mi assomiglia e penso che questo mi faccia allenare in una disciplina che mi porta a dire ogni mattina: “Che bello, sono viva, sono sveglia! Che meraviglia! Che occasione, la vita!” E lo dico. 

“E’ giusto definire il testo un’indagine sulla coppia?”

Sì, ma anche sulla condizione umana in generale e ovviamente sulla responsabilità che abbiamo nel coinvolgere i rapporti e i figli. Poi magari siamo in balia del primo desiderio che veleggia nelle nostre menti. Trovo che sia un’indagine molto spiritosa e intelligente di Galceràn, uno scrittore catalano che ha vinto numerosi premi.

“Cancun rappresenta una possibilità di riscatto per i personaggi, giusto?”

Più che a una possibilità di riscatto, i protagonisti vengono messi davanti a quello che desiderano. Soprattutto Francesca, il personaggio che interpreto io.