Il Teatro Martinitt apre la stagione della commedia ambientandola in un contesto governativo. Politica e tradimenti coniugali sono due tematiche che vanno di pari passo. In una spirale di bugie rivelatrici della natura maschile, sempre più enormi e insostenibili, troviamo in scena l’On De Mitri, che diserta la seduta notturna della Camera per passare la notte al Grand Hotel con l’amante, segretaria del leader dell’opposizione. Una situazione quasi boccaccesca, dove tutto andrà contro i piani quando verrà scoperto un cadavere dietro la finestra della stanza.
Una bugia tira l’altra è in cartellone fino al 13 ottobre. Scritto da Ray Cooney e diretto da Matteo Vacca, presente anche in scena, lo spettacolo vede protagonisti Marco Morandi, Manuela Bisanti, Marco Fiorini, Giancarlo Porcari, Valeria Sandulli, Annalisa Amodio e Veronica Pinelli.
Intervista a Marco Morandi
“E’ il timore di uno scandalo a gettare tutti i protagonisti in un panico generale e paradossale?”
“Certo. C’è la paura di uno scandalo e della galera, visto che viene ritrovato un cadavere. Lo spettacolo è puramente una commedia. Si fanno dei riferimenti ai giorni d’oggi e ai nostri politici. Vengono anche fatti alcuni nomi e cognomi in maniera molto ironica. E’ però la classica commedia degli equivoci, un genere teatrale di cui Ray Cooney è un maestro.”
“Infatti. In che modo il regista Matteo Vacca ha adattato in italiano il testo di questa commedia dallo humour tipicamente anglosassone?”
“L’ha attualizzata ai nostri giorni con riferimenti ai politici degli ultimi anni. Abbiamo anche dovuto fare dei cambiamenti rispetto alla versione dell’anno scorso, perché c’era un altro governo. E’ bastato semplicemente cambiare nomi e cognomi perché tutto filasse liscio come prima, dato che l’immaginario del politico mascalzone è sempre lo stesso.”
“E’ giusto quindi dire che i vizi, le paure e le meschinità degli uomini sono uguali a prescindere dalla fede politica?”
“Assolutamente sì. Sono indipendenti dallo schieramento politico cui si appartiene e sono sempre gli stessi.”
“Qui tu interpreti due parti: quella del marito tradito e un cameriere cinese. Quanto è faticoso e quanto è stimolante calarti in un duplice ruolo?”
“E’ la prima volta che mi succede. Ho voluto fare quest’esperimento grazie al suggerimento di Matteo Vacca, con il quale lavoro ormai da tempo. Abbiamo una certa confidenza. Matteo mi ha proposto di cimentarmi nel ruolo del cameriere cinese. Mi diverto molto a interpretarlo perché mi trasformo totalmente anche nella postura. E’ stato un lavoro attoriale molto nuovo e stimolante. L’altro personaggio, il marito tradito, è un po’ più standard. Invece il cameriere cinese mi ha subito incuriosito. Non avevo mai fatto una caratterizzazione così forte e così diversa da me. Credo di aver fatto un discreto lavoro, perché non mi hanno riconosciuto nemmeno i miei genitori finché non gli hanno detto che ero io!”
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Federica Zanini per il supporto professionale