E’ in dirittura d’arrivo finale anche la stagione del Teatro Litta, che si conclude con Sinceramente bugiardi, lo spettacolo di Alan Ayckbourn diretto da Pietro de Pascalis, in scena fino al 6 luglio. Lo spirito britannico di questa commedia traspare già dal titolo palesemente contraddittorio.
Le vite parallele di due coppie
Lo spettacolo racconta la storia di due coppie le cui vicende parallele finiranno per intrecciarsi in nome dell’equivoco giocato sulla conversazione. In scena Gaetano Callegaro, Francesco Errico, Guenda Goria e Maria Teresa Ruta.
Quattro domande a Guenda Goria e Maria Teresa Ruta
“Come si intrecciano le storie di queste due coppie?”
Guenda Goria: “Si intrecciano perché il fidanzato di Ginny vuole fare una sorpresa a lei e anticiparla nell’andare a casa di quelli che pensa siano i suoi genitori, perché vuole chiedere loro la mano di Ginny per sposarla. Quello che lui non sa è che i genitori non sono tali, nel senso che quello che lui pensa sia il padre è in realtà l’amante di Ginny e c’è una madre presunta tale che in realtà così non è.”
“In che cosa lo humour e l’ironia di questa commedia sono tipicamente britanniche?”
Maria Teresa Ruta: “Lo sono nel modo di prendere le cose, di sopportarle e di portare le corna, di saperle portare con garbo, vincendo però l’ultima battaglia, quella che conta e che fa vincere la guerra. Di battaglie se ne fanno tante tutti i giorni. Noi italiani prendiamo di punta le cose e siamo a volte un po’ aggressivi nelle relazioni affettive e amorose, dove invece bisognerebbe essere un po’ più delicati. Lo humour inglese ci aiuta e ci ricorda che ci sono cose più importanti nella vita.”
“Quanti segreti e quanti bugie nascondono queste due coppie?”
Guenda Goria: “Abbastanza. Io in particolar modo sono quella che ne ha di più, che ha più scheletri nell’armadio e quindi questo è un personaggio molto divertente da interpretare.”
“Infine una domanda per tutte e due: voi siete madre e figlia. Com’è lavorare insieme?”
Maria Teresa Ruta: “Siamo madre e figlia, sì, però non è ben specificato chi è la madre e chi è la figlia. Questo è il dilemma tra noi, perché nonostante io abbia questa maggiore età, che si evince soprattutto dalla carta d’identità, ho a volte la sensazione di essere sua figlia, perché lei mi cazzia e mi bacchetta. E’ stupendo, io lo auguro a qualsiasi artista donna del panorama televisivo come me che sono praticamente televisiva, di avere questa straordinaria opportunità di lavorare con la propria figlia.”
Guenda Goria: “Per me è molto divertente e stimolante. E’ un bel confronto, anche perché il teatro ha una dimensione familiare che a me piace moltissimo. Quindi poter condividere le gioie e anche le riflessioni con persone della propria famiglia è un lusso e una fortuna importante. E’ un modo per conoscersi, per allargare le esperienze in comune ed per cogliere degli aspetti che diversamente non si coglierebbero. E poi stare in scena e poter frequentare i teatri è bellissimo. Potersi divertire è una magia e poter divertire è secondo me la cosa più bella del mondo.”
- Intervista video di Andrea Simone
- Si ringrazia Alessandra Paoli per il supporto professionale