Tempi nuovi mette in scena un nucleo familiare investito dai cambiamenti veloci e sorprendenti della nostra epoca: mutamento dei saperi e dei mestieri e nuove relazioni. Un terremoto che sconvolge la vita dei quattro personaggi.
Lo spettacolo è in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 7 al 24 febbraio. Scritto e diretto da Cristina Comencini, vede protagonisti Maurizio Micheli, Iaia Forte, Sara Lazzaro e Nicola Ravaioli.
Quattro domande a Iaia Forte e Maurizio Micheli
“Quali sono le caratteristiche del nucleo familiare che ci presenta questo spettacolo?”
Iaia Forte: “E’ un nucleo contemporaneamente tipico e abbastanza atipico, nel senso che ci sono due genitori e due figli, un maschio e una femmina. Io sono Sabina, una giornalista tendenzialmente modernista che però dimostrerà di essere molto meno all’avanguardia di quanto dichiara di essere.”
“Come si rapporta Giuseppe con il resto della famiglia?”
Maurizio Micheli: “Con un po’ di fatica, perché lui è un professore di storia, quindi tende a spiegare, a educare e anche a sgridare i figli. E’ negato per tutto ciò che è tecnologia e per tutto ciò che oggi va moltissimo di moda. Siamo schiavi dei computer e delle macchine. In questo senso viene considerato dalla famiglia un po’ antiquato. Poi, invece, si rivelerà più moderno di tanti tenologici che ci sono in giro.”
“Sono personaggi che portano dentro di loro il peso del passato e della storia?”
Iaia Forte: “Sì. Credo che una delle caratteristiche più evidenti di questa commedia di Cristina Comencini sia proprio la riflessione sul non staccarci da ciò che siamo stati, come è importante riflettere sulla storia personale e comune senza trascurarla per i tempi nuovi.”
“E’ uno spettacolo la cui trama presenta delle contraddizioni?”
Iaia Forte e Maurizio Micheli: “Forse le contraddizioni sono tra ciò che noi percepiamo di essere e ciò che siamo. In qualche maniera, forse, la contraddizione più evidente è questa. Però è una contraddizione dell’umano.”
- Intervista video di Andrea Simone
- Si ringrazia Manola Sansalone per la gentile collaborazione